Bocciato anche il ricorso per revocazione. Hanno torto marcio le cliniche private e lo ha stabilito con sentenza definitiva il Consiglio di Stato nei giorni scorsi, e aveva quindi ragione la Regione ai tempi della giunta Chiodi quando furono abbattuti i tetti di spesa. La Synergo, la società che fa capo all’imprenditore Luigi Pierangeli, le ha provate tutte, anche impugnando la sentenza del Consiglio di Stato dell’aprile dello scorso anno, ma la risposta è una sola: no, non era per niente irragionevole l’abbattimento dei tetti di spesa per la sanità privata nel 2011, e la decisione del commissario ad acta Gianni Chiodi era perfettamente legittima, anzi in linea con le leggi.
E peccato che poi nel frattempo i tetti di spesa per i privati siano stati nuovamente adeguati e aumentati fino a 15 milioni di euro e rotti in due anni dalla giunta D’Alfonso: in ogni caso, ha deciso il Consiglio di Stato che già in prima battuta aveva riformato completamente la decisione del Tar dell’Aquila (che dopo una serie di ricorsi e controricorsi aveva dato ragione alle cliniche), il taglio effettuato all’epoca non è stato “eccessivo”.
Una sentenza che fa nuovamente storia, e che legittima pienamente la riduzione operata ai sensi della spending review nel 2012: il Consiglio di Stato richiama una sentenza della Corte Costituzionale che nel 2016 ha valutato la piena legittimità del decreto legislativo n.95 del 2012 al quale si era ispirato Chiodi e che dice, in sostanza, che il taglio
“proporziona in maniera non irragionevole il peso imposto agli operatori privati, al fine che il legislatore intende realizzare e cioè l’essenziale contenimento della spesa pubblica, da valutare nello specifico contesto di necessità e urgenza indotto dalla grave crisi finanziaria che ha colpito il Paese dal 2011”.
Insomma, non è niente un taglio dello 0,5 per cento per il 2012 e dell’1 per cento per il 2013 e del 2 per cento per il 2014 rispetto alla grave crisi che ha colpito il Paese.
E non c’entra il fatto che alcune strutture nel 2011 siano rimaste chiuse o abbiano lavorato a mezzo servizio (Sanatrix e Santa Maria) a causa del terremoto (che tra l’altro c’è stato nel 2009, ricorda il Consiglio di Stato, e non nel 2011) come viene precisato nella memoria presentata dalla società, né che ci sia stata “disparità di trattamento tra strutture virtuose e non virtuose”: il decreto del commissario ad acta non aveva alcuna “finalità punitiva” nei confronti delle due strutture. Insomma, con questa sentenza il Consiglio di Stato mette la parola fine sul contezioso avviato da Synergo: aveva ragione Chiodi.
ps: e chissà cosa direbbero i magistrati contabili rispetto all’aumento del budget disposto negli ultimi anni dalla Giunta D’Alfonso. Ma lì, naturalmente, non ci sono contenziosi.
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