Vi racconto Rigopiano, quel puro fuoco che non si spegne mai


Silvio Sarta in scena al teatro comunale di Atri domenica 27 maggio alle ore 21


di Leone Protomastro
Categoria: ABRUZZO
21/05/2018 alle ore 14:42

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“Mentre il mondo, urlando, scivolava giù, in 40 a Rigopiano fermavano il tempo in attesa della salvezza”.

No, non fu possibile fuggire dal paradiso dice e scrive il giornalista e attore Silvio Sarta, in attesa di portare in scena la sua idea al Teatro Comunale di Atri (domenica 27 maggio alle ore 21). No, non fu possibile fuggire dal paradiso “perché oggi e sempre si deve raccontare una storia tragica, comunque patrimonio di tutti”.

Un salto di tempi e di modi per aprire menti e cuori a considerazioni, diverse, estemporanee, cucite addosso a quella neve e a quella terra. Ma come è nata questa idea?

“Io non sono abruzzese ma questo non significa niente - confida Sarta a Impaginato.it - sono arrivato in Abruzzo 15 anni fa per caso e poi sono nati i miei gemelli 7anni fa: tutto questo per dire che sapendo che mi piacevano le terme mi dicevano 'andiamo a Rigopiano' ed io 'ma non voglio, io rispondevo sono nato in Africa, a Tripoli, io ho freddo...non voglio...non voglio”.

Invece il 28 dicembre del 2016 Sarta ci va a Rigopiano: “Era una giornata strepitosa, invernale ma limpida – racconta - . Si vedeva il mare da Rigopiano: io giro lo sguardo e poi vedo la parete di montagna e già mi ero turbato. Noi avevamo un pacchetto di 3 giorni e 3 notti tutto pagato prima. La mattina dopo ci svegliamo con 4 centrimetri di neve, la prima neve: io vado in paranoia, devo fuggire. La mia compagna si incazza, e io libero la macchina dicendo di andar via”.

E ancora: “Lì tutti quei ragazzi e ragazze bonariamente mi prendevano in giro: mi dicevano che quella non era neve, non era niente. Tra l’altro ora sono tutti morti. Ma andai via. Tre settimane dopo successe questo: io mi operai al ginocchio e a Villa Serena tutta la convalescenza la feci guardando la tv. Poi arrivai a casa e pubblicai sul Capoluogo.it (con cui collaboravo) questo pezzo: Non fu possibile fuggire dal paradiso. Ed è questo l’inizio dello spettacolo”.

Ma perché raccontare quella tragedia con questo piglio? Sarta si ferma e riflette: “Io non ho cambiato una virgola di quella cosa. So raccontare, racconto storie difficili e infatti questa non è nemmeno una situazione comoda. E'puro fuoco, è brace che non si spegne mai e in cui nessuno vuole metterci le mani: ma tutti dovrebbero farlo altrimenti se ne ripeteranno mille e mille altre di storie del genere”.

Ecco il perché di un impegno: “Io voglio raccontarlo qui, a teatro, nell’ingrato Abruzzo che mi mette sempre i bastoni tra le ruote e poi nel resto di Italia”.

 

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