Ma sì, in fondo son solo cortigiani quelli che hanno deciso di salvare il re. Detto che si sapeva abbondantemente, quindi non c'è sorpresa, resta il pragmatismo di chi poi si vede con un pugno di mosche in mano. I territori, le categorie produttive, le province rimaste senza idee.
Si dice, non nei corridoi della Regione, ma nei mercati rionali abruzzesi, che più di qualcuno lo abbia votato al Senato proprio per toglierselo di torno dal territorio. Salvo poi accorgersi che il doppio paracadute lo tiene ancora “ostaggio” della sua terra, tanto bella quanto in attesa di nuove politiche. Non solo il seggio sicuro ma anche quel voto in assise regionale che sa di appiccicoso, di purulento e quindi non sincero.
E sì, perché adesso il nodo non è tanto la Costituzione se sia o meno cosa seria in questo paese, né le altre leggi o le alte sfere della magistratura. Il nodo adesso è come diavolo farà questa terra a non sprofondare ancora di più in un baratro che si avvicina giorno dopo giorno, compatibilità dopo compatibilità, voto dopo voto, piste ciclabili dopo piste ciclabili (con tanto di trattori che vi fanno il carosello).
E' l'Abruzzo bellezza, di cui solo alcuni giornali si occupano. Gli altri tutti intenti a disegnare scenari governativi che nemmeno esistono.
Mentre il cuore d'Italia, ovvero i territori, sono in preda ad una extra sistole per cui non c'è un solo medico buono a curarla. Nemmeno a pagarlo oro.
twitter@ImpaginatoTw