Gli insulti del governatore


Il presidente-senatore, munito di bicicletta e accompagnato dal fido Camillo D'Alessandro, domenica scorsa a Ortona ha fatto un'altra scivolata epica.


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
08/05/2018 alle ore 10:00

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Tutti a correre per metterci il cappello sopra. Per due chilometri e rotti di pista ciclabile a picco sul mare di Ortona, nel centrosinistra si è scatenato l’apriti cielo. Inaugurazioni, rivendicazioni, biciclettate, comizi, foto, comunicati, timbri ed enunciazioni. Il primo ad avere un attacco di bile soltanto perché l’amministrazione comunale di Ortona ha partecipato all’inaugurazione è stato l’ex presidente della Provincia di Chieti Tommaso Coletti, che ha commentato fuori dai denti:

“L’attuale amministrazione si appresta ad inaugurare un’altra opera che non le appartiene”, come se le opere appartenessero ai politici e non ai cittadini che le finanziano, magari pagando le tasse.

Ma Coletti è stato superato, e come poteva essere altrimenti, dal presidente-senatore, che munito di bicicletta e accompagnato dal fido Camillo D’Alessandro, domenica scorsa a Ortona ha fatto un’altra scivolata epica. Tradito forse dal nervosismo, dalle prese per i fondelli collezionate in questi giorni da parte di Striscia e delle Iene, dal governo che non si sa se si farà, dall’imbarazzo della scelta, senatore o presidente, si è lasciato andare a dei gravissimi epiteti nei confronti di quelli che la pista l’avevano ostacolata.

“Tre coglioni in trattore” che potrebbero distruggere la pista ciclabile, “un imbecille che ha attivato l’azione penale” contro di lui e per finire, da fine cultore della materia giuridica (sic), i proprietari terrieri che “non dovrebbero essere indennizzati perché la pista ciclabile va solo applaudita”. “Coglioni” dice, davanti ai bambini, come fosse la cosa più naturale del mondo. Davanti alle mamme, che non osano ribellarsi. No, non è solo uno scivolone, e’ un’offesa per tutti gli abruzzesi.

Ma sia chiaro: quella pista va applaudita, secondo lui, solo perché in tanti hanno detto quanto è bella e quanto è brava, sennò D’Alfonso della pista e della mobilità alternativa e dell’ambiente, se ne infischia. Ma tutto quanto fa spettacolo come in questo caso e allora evviva la pista.

ps: solo che più che le piste, dovrebbe inaugurare la stagione della buona educazione. E’ dura, ma può farcela. Magari lontano dall’Abruzzo.

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