Dalfy, altre due nomine illegittime


Evelina D'Avolio, giovane e brava ingegnere trasportistica, alla Saga, la società di gestione aeroportuale la cui presidenza è stata affidata a Enrico Paolini


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
04/05/2018 alle ore 10:56

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Nomine inopportune, nomine di amici, nomine impossibili: ha tirato fuori di tutto dal suo cilindro magico in questi giorni di fine mandato Luciano D’Alfonso. L’ultima, in ordine di tempo, quella di Evelina D’Avolio, giovane e brava ingegnere trasportistica, alla Saga, la società di gestione aeroportuale la cui presidenza è stata affidata a Enrico Paolini, una vecchia e discussa gloria del centrosinistra.

Una dipendente della Regione, che non potrebbe assumere incarichi pubblici. Lo stabilisce, all’articolo 11, il Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica, approvato con decreto legislativo del 19 agosto 2016. 

“Gli amministratori delle società a controllo pubblico non possono essere dipendenti delle amministrazioni pubbliche controllanti o vigilanti. Qualora siano dipendenti della società controllante, in virtù del principio di onnicomprensività della retribuzione, fatto salvo il diritto alla copertura assicurativa e al rimborso delle spese documentate, nel rispetto del limite di spesa di cui al comma 6, essi hanno l’obbligo di riversare i relativi compensi alla società di appartenenza. Dall’applicazione del presente comma non possono derivare aumenti della spesa complessiva per i compensi degli amministratori”.

Non solo: la D’Avolio lavora alla Regione nel settore dei Trasporti e, con la nuova nomina alla Saga, dovrebbe occuparsi di una società aeroportuale e quindi dello stesso settore, un conflitto di interessi grosso come una casa.

Insomma, se proprio vogliono tenerla sia alla Regione e alla Saga, la D’Avolio dovrà almeno rinunciare ai rimborsi. La stessa sorte toccherà a Federica Evangelista, che è dipendente regionale dal 2016 e nominata da D’Alfonsoconsigliere nel cda della Tua, l’azienda dei trasporti regionale.

Insomma una doppia illegittimità sulla quale potrebbe intervenire anche l’Anac e la Corte dei Conti.

 

ps: ma tanto che fa, leggi e regole alla Regione Abruzzo passano in secondo piano.

 

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