Basta guardare la realtà per capire. La soddisfazione a tutta pagina dei giornali filo-berlusconiani (non avendocene la Lega di Salvini!) per la mazzata data da Matteo Renzi all'ipotesi di accordo Pd-M5S, spiega la realtà delle cose più di ogni fanfaronata. E svela l'inconfessabile. Che poi non è altro che il riemergere della solita Italia gattopardesca - senza più i cari vecchi gattopardi di un tempo - che ha temuto, e teme ancora, di essere fatta fuori, messa da parte, archiviata da una volontà popolare mai, in precedenza, presentatasi così maggioritaria.
In trepidante attesa di brutte notizie dal Friuli (puntualmente arrivate) e in chiaro affanno per l'ancora possibile accordo tra Cinquestelle e leghisti, Renzi s'è incaricato -con tutta la spocchia di cui è capace- di spiegare, a chi volesse capire, non l'accordo da costruire, ma l'accordo che già c'è. Quello segreto che c'è sempre stato, fin da prima del voto.
Accordo cui però non è stato possibile ancora dar seguito in forza di quel dannatissimo esito delle elezioni politiche che hanno visto, inopinatamente, Matteo Salvini sopravanzare Silvio Berlusconi in voti e seggi. Fatto che ha impedito al Cavaliere di dichiarare vittoria e di associare, subito dopo, Matteo da Rignano ad un governo di solidarietà più che nazionale, antigrillina.
Basta guardare la realtà per capire. Capire che è il governissimo a piacere tantissimo sia al Berlusca sia a Renzi. E che l'unico ostacolo è Salvini, non certo i pentastellati della piattaforna Rousseau. Il quale Salvini ha nel Partito democratico, come è sfuggito la scorsa settimana al direttore del 'Giornale', "..il suo peggior nemico.". Un lapsus, quel "suo". E che però svela quel che in tanti sanno: che il Pd è il peggior nemico di Salvini, ma non di Berlusconi. Altrimenti, il buon Sallusti avrebbe dovuto scrivere "nostro", il nostro peggior nemico.
Basta guardare la realtà per capire. Senza farsi condizionare dalle frottole. Che poi è quel che dovrebbe fare Giggino Di Maio invece di provare a riesumare vecchie pratiche andreottiane. Nessuno di quegli 11 milioni di elettori che hanno votato 5Stelle l'ha fatto per tornare indietro. Né l'hanno fatto perchè i grillini sono più bravi e più intelligenti. Tutti quei voti sono arrivati perchè la voglia matta di cambiare s'è incanalata spontaneamente nei 'Vaffa' di Beppe Grillo. Perchè gli altri, tutti gli altri tranne il leghista, si sono dimostrati piuttosto bugiardi, incoerenti ed incapaci.
Ecco, se Giggino Di Maio capisse questo (e con lui tutti quelli che l'affiancano) dovrebbe già correre per fare un governo con Matteo Salvini. A due elementari condizioni: il suo personale passo indietro (dimostrando che l'ego smisurato è solo d'altri!) e il contestuale passo a lato del Cavaliere.
Altrimenti, mentre nelle sue mani l'arma del voto risulterebbe spuntata, in quelle di Salvini, si dimostrerebbe letale. Come accaduto in Friuli Venezia Giulia. Basta guardare la realtà per capire.
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