Carta ad personam? Il governatore resta senatore, in barba all'art. 122 della Costituzione


Il prof. Pasquino: "Siamo in una situazione di flagrante incompatibilità"


di Paolo Falliro
Categoria: ABRUZZO
27/04/2018 alle ore 10:55

Tag correlati: #abruzzo#dalfonso#impaginatoquotidiano#pd

Abruzzo, Luciano D’Alfonso resta senatore Pd e governatore. La giunta per le Elezioni ha dichiarato che per procedere si deve aspettare "la convalida degli eletti" da parte dell'organo preposto di Palazzo Madama. Ma l'incompatibilità delle due poltrone è stabilita dall'articolo 122 della Costituzione: allora la Carta non vale per tutti?

“Siamo in una situazione di flagrante incompatibilità” dice sinteticamente a Impaginato il prof. Gianfranco Pasquino, docente emerito di Scienza politica nell’Università di Bologna e presso le più prestigiose università del mondo (“Cesare Alfieri” di Firenze, School of Advanced International Studies di Washington, D.C., Harvard Summer School, Universitá di California, ChristChurch e St Antony’s a Oxford, Clare Hall Cambridge, Dickinson College, Bologna Program, SAIS-Europe di Bologna).

Anche perché il quadro è “limpidamente statuito nell'art.122 della Carta”.

Ma nonostante tutto, la legge è stata utilizzata in un “atteggiamento di prepotenza istituzionale paradossale e in spregio della democrazia”, hanno commentato i consiglieri regionali abruzzesi del M5s. Raddoppia la dose Febbo di Fi: “D’Alfonso antepone vergognosamente i propri interessi personali al regolare funzionamento dell’Assemblea regionale”.

 

 

twitter@ImpaginatoTw