Qualcuno pensa che sotterrando una moneta in un terreno arido e pieno zeppo di gramigna poi possa crescere, come per magia, una rampicante di euro, in grado di salvare l'Abruzzo dai (propri) guai (geografici e politici).
Niente di più illusorio. Per fare pil con i talenti locali (natura, agroalimentare, mare, monti) occorre una strategia industriale degna di questo nome basata su una visione. Un'analisi su costi e benefici di azioni mirate nei vari settori; una ricognizione delle infrastrutture presenti legate alla logistica, che quanto a treni e voli non gode di buona salute; una classe dirigente dotata di curricula altamente specializzati, con voti alti e non selezionata con il manuale Cancelli.
Solo dopo questa fase preliminare è possibile abbozzare un piano di interventi che possa sperare di produrre frutti. Invece spesso si vede fare il contrario.
E'di settantaduemila euro il contributo che la Giunta regionale d'Abruzzo ha assegnato a due manifestazioni sportive nazionali e internazionali che si svolgeranno a Francavilla al Mare: gli Internazionali di tennis d'Abruzzo e il Trofeo delle Regioni di pallavolo.
"Sono due eventi di carattere internazionale in occasione dei quali avremo benefici mediatici e ricadute turistiche straordinarie per il nostro territorio - commenta l'assessore regionale allo Sport, Silvio Paolucci - Questa amministrazione regionale ha intrapreso un percorso mirato a valorizzare le manifestazioni di qualità, manifestazioni che danno lustro al nostro Abruzzo".
Fermo restando che lo sport è utile per mille motivi e va valorizzato, resta l'amaro in bocca per un ciclo che purtroppo stenta a crearsi. Quali ricadute turistiche ci si aspetta? Lo sanno gli assessori che per andare da Pescara a Roma occorrono più di cinque ore di treno per appena 210 chilometri?
Lo sanno che i voli in partenza (Barcellona, Londra, Francoforte) sono più ad appannaggio di chi parte che di quei turisti che invece dovrebbero essere stimolati a scendere in Adriatico?
Una delle risposte potrebbe trovarsi in un'altra domanda: la politica dei bonus vs quella della programmazione, chi vince? Ecco.
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