Ormai è un circo Barnum, dove ognuno fa il numero che gli viene in mente in quel momento, ma senza una regia di insieme se non l'approssimazione. In Regione Abruzzo è caos certificato dal doppio ruolo del Governatore-Senatore.
Il numero legale è mancato perché proprio il neo senatore ha lasciato l'Aula con la maggioranza già risicata che è stata travolta dalla mancanza del numero legale.
Alzi la mano chi non si aspettava uno scenario simile. Non bastavano i tre mesi di “ferie”, durante i quali il consiglio regionale non si è riunito: adesso anche il regalo per una maggioranza che non ci sta più con la testa e con i numeri. Il tutto sulla pelle degli abruzzesi e delle mille emergenze che aspettano irrisolte, ma con l'aggravante di una irresponsabilità politica elevata al cubo.
Un fatto grave, gravissimo, che travalica colori politici e ideologie perché imbullonato ad una condotta ancora più drammatica: qui c'è il disinteresse più puro verso un territorio e la sua gente, c'è una fetta di classe dirigente che ha scelto di irridere bisogni e istanze, c'è la spasmodica ambizione personale di chi non ha la minima idea di come procedere.
E lo fa a fari spenti in attesa che il vento cambi, come quel capitano che, senza capire un'acca di stelle e rotte, si augura solo che la burrasca passi. Ma condannando tutto l'equipaggio al naufragio.
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