Il filo come veicolo di trasmissione, che cuce e abbraccia, che unisce e coinvolge. Il filo come valore unitario, che non respinge e che si sforza di andare a recuperare anche punti tra loro (apparantemente) lontani, ma che attendono solo l'occasione di aggregarsi.
Questa la direttrice di marcia dell'incontro pubblico, promosso sabato 24 marzo alle ore 11 all'ex Aurum di Pescara da Abruzzo al Centro di Giovanni Di Pangrazio, Azione Politica di Gianluca Zelli, L’Aquila Futura di Roberto Santangelo e Pescara Liberale di Daniele Toto.
“L'obiettivo - osservano gli organizzatori - è quello di tastare il polso ai territori d'Abruzzo stanchi e demotivati, illusi e poi abbandonati e che invece brillano di luce propria grazie alla rete del civismo. Comuni, agorà, piazze dove liste civiche, realtà associative, esponenti delle professioni rappresentano la benzina pura e potabile per ricominciare a tessere una tela”.
“Ecco la ragione della metafora del filo, intesa come idea di rinascita dopo gli strappi della delusione, degli egoismi; come icona di un lavoro certosino e paziente, accurato e laborioso, che necessita di artigiani e non di pifferai buoni solo per annunci e slogan. Gli artigiani del civismo si candidano a non restare in silenzio”.
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