C'è il new boy democat, che avrebbe il sapore della continuità programmatica con il piglio di Rignano. Poi il giovane vecchio, come in rete qualcuno lo ha definito, a dispetto dei suoi 44 anni e di un curriculum che di sinistra ha pochino (visti i trascorsi in Ferrari).
Poi c'è l'usato sicuro ma che al ministero dei trasporti non ha certo brillato. E poi c'è la faccia da vecchio compagno, che per tutti sarà sempre il sindaco di Torino, ma che ammicca un po'troppo ai grillini.
Sono i quattro profili che, a meno di clamorosi conigli tirati fuori dal cilindro, si giocheranno la segreteria del piddì alla prossima Direzione. Il passo indietro di Matto Renzi lascia aperti scenari e possibili nuove alleanze, che definiranno anche il nuovo quadro regionale.
In Abruzzo Rapino ha lasciato in attesa della Direzione. E'chiaro che in pole position scaldano i motori gli anti-governatore, ovvero quelle personalità democratiche che sono state mortificate dalle liste elettorali per le ultime politiche come Michele Fina o Maria Amato, e che nel recente passato sono stati critici verso una clava di comando che ha condotto il partito alle percentuali note (con il dato abruzzese piddì al 13,9%).
Martina, Calenda, Delrio, Chiamparino sono profili diversi per estensioni politiche del tutto differenti. E avranno un peso specifico ognuno con un pezzetto di terreno da arare in maniera soggettiva.
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