Anche a Chieti il 10 febbraio sarà celebrato il “Giorno del Ricordo”, manifestazione in memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo di istriani, fiumani e dalmati massacrati dalla barbarie titina, nata grazie alla legge che porta la firma del deputato di An Roberto Menia.
La cerimonia di commemorazione prevede la deposizione di una corona d’alloro in Largo Martiri delle Foibe, esattamente dell’area verde di via Amiterno.
L’appuntamento è per le 10:30 alla presenza di autorità civili e militari, delegazioni di studenti, rappresentanti del “Comitato 10 Febbraio” e l’esule istriana Magda Rover.
Secondo Marco Di Michele, responsabile del Comitato 10 Febbraio il giorno del ricordo è stato istituito solo 14 anni fa, grazie alla legge Menia (numero 92 del 2004), “ma prima di allora il ricordo non veniva considerato istituzionale ma un ricordo di parte, a volte considerato falso, gli stessi esuli venivano considerati dei visionari e i governi che si sono succeduti dal dopoguerra hanno contribuito a mantenere un velo su questa vicenda per cercare di mantere in piedi equilibri politici”.
Di Michele ha poi ricordato il percorso che ha portato alla diffusione della commemorazione: “Quando il Giorno del Ricordo viene celebrato anche in via istituzionale, e non solo privata, si riconosce un’ufficialità alla celebrazione. Questo è il frutto di un lavoro durato anni, noi del Comitato 10 Febbraio abbiamo cominciato ad organizzare le manifestazioni più di dieci anni fa a Chieti, cercando di coinvolgere amministrazioni comunali scuole, con scarsissimi risultati. Grazie all’informazione capillare che abbiamo svolto sul territorio oggi sono gli stessi comuni a chiamarci per organizzare le celebrazioni ed abbiamo anche un buon grado di partecipazione da parte delle scuole, nonostante siano ancora presenti delle piccole sacche di resistenza”.
Proprio per preservare la memoria storica il Comitato 10 Febbraio e l’Università di Chieti hanno prodotto insieme un documentario, in questo momento alle fasi finali di lavorazione, con all’interno una lunga intervista a Magda Rover che sarà presto distribuito nelle scuole.
“Ritengo molto importante la presenza di testimoni storici degli eventi come Magda Rover, esule istriana - aggiunge - perché credo che un evento del genere se raccontato dalle stesse persone che lo hanno vissuto assuma un valore storico e reale agli occhi della gente, di fronte alla testimonianza diretta non credo ci sia molto da dire”.
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