Buon ultima, se ne è accorta anche Giorgia Meloni. S'è accorta adesso che l'approdo più probabile, dopo il voto, saranno le larghe intese. Pare che la leader di Fratelli d'Italia abbia avuto un mancamento apprendendo dalle agenzie che Silvio Berlusconi non avrebbe partecipato alla sua prossima manifestazione "anti-inciucio" aprendo, invece, alla possibilità di una 'coalizione allargata' in assenza di una chiara vittoria.
Cosicché ha reagito in malo modo, di pancia. Con un comunicato nel quale ha attaccato a testa bassa Forza Italia accusandola di volere il governissimo con Renzi. Solo mezz'ora, ed eccola costretta ad una precipitosa marcia indietro. Perchè - via twitter - era frattanto arrivata l'ovvia "precisazione" del Cavaliere che, naturalmente, negava quanto in precedenza affermato.
È sempre tutto lecito in campagna elettorale. Come in guerra e in amore. Ma è anzitutto necessario cercare di capire le reali intenzioni degli altri. Siano alleati presunti o avversari probabili. Capire il prima possibile. Per rintuzzare. O, meglio, per sparigliare.
Ecco, è questa capacità che nella signora Meloni è sembrata latitare. Perché non bisognava essere un genio né possedere la pietra filosofale per arrivare al succo della questione. Per intuire dell'accordo di fatto e del non detto, del patto taciuto e dei sottintesi.
Alcuni avevano pure provato a metterla in guardia e persino a spronarla ad una azione coraggiosa. Qualcuno ha cercato di convincerla a trarre le logiche conseguenze dai tanti indizi che le si accatastavano davanti agli occhi. Sarebbe bastato - ai tempi del congresso di Trieste dei primi di dicembre - annunciare, ad esempio, che la sua formazione sarebbe scesa in campo con le "mani libere".
Anche perché con una legge elettorale in prevalenza proporzionale il "soli contro tutti" avrebbe avuto più che un senso più che una logica. E, perciò, più di una opportunità di successo. Perchè appello e decisione di andare da soli, sarebbero stati un potentissimo richiamo per tanti patrioti senza più Patria politica.
Per quella destra diffusa, silente e delusa, rifugiatasi nel non voto o transitoriamente accasatasi con Di Maio o con Salvini. La Meloni non se l'è sentita. Così se ne è accorta solo adesso. Buon ultima.
twitter@ImpaginatoTw