Siccità in Abruzzo, campa cavallo che l'erba (non) cresce...


E l'arrivo dell'inverno ha buttato nel dimenticatoio quelle che erano state fino a poco tempo prima le urgenze, lasciando spazio a quelle nuove


di Federica Rogato
Categoria: ABRUZZO
03/02/2018 alle ore 08:11

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"Non possiamo pensare che sia un problema passeggero, a causa dei cambiamenti climatici dobbiamo affrontare la questione della crisi idrica di petto, puntando prima sull'efficienza nella distribuzione e sulla responsabilità nei consumi e poi anche sulle tecnologie che consentono il recupero. Ma bisogna agire".

Sono passati sei mesi da quando la senatrice Stefania Pezzopane ha presentato un'interrogazione parlamentare sull'annoso problema della carenza idrica in Abruzzo. Sono passati sei mesi da quando i rubinetti venivano chiusi, mentre le colture appassivano e i disagi in tutte e quattro le province crescevano.

 

FAREMO, DIREMO, AGIREMO

In piena emergenza le soluzioni sono arrivate da ogni parte. Soluzioni, ovviamente, solo raccontate, insieme alle iniziative non fattivamente messe in atto. E l'arrivo dell'inverno ha buttato nel dimenticatoio quelle che erano state fino a poco tempo prima le urgenze, lasciando spazio a quelle nuove. Le stagioni si susseguono, torna la bella stagione, afosa, torrida e in un loop agonizzante di nuovo al punto di partenza. Anno dopo anno.

L'osservatorio permanente degli usi idrici ha definito la situazione dell'anno appena trascorso in Abruzzo di "severità idrica media" risultante di una stagione con ondate di calore sahariane facendo i conti con l'aggravante di essere stato l'anno meno piovoso da due secoli: un miliardo e settecento milioni di metri cubi di acqua caduta in meno rispetto alla media degli ultimi sessantacinque anni; in dieci mesi l'Abruzzo ha collezionato solo quattro miliardi e 605 milioni di metri cubi contro gli oltre sei e mezzo cui era abituato.

 

SICCITA' E CROLLI PRODUTTIVI

Tutti fattori che, insieme a una rete idrica vetusta, - oltre a rendere carente l'acqua potabile -, concorrono a rendere disastroso anche il comparto del settore agricolo. E le produzioni crollano. Una perdita di oltre duecento milioni di euro con percentuali altissime al ribasso: nella Marsica gli ortaggi, le patate e le carote sono diminuite del cinquanta percento, olio e il vino hanno registrato un 50% in meno, secondo una stima di Coldiretti.

Sono solo alcuni numeri e casi emblematici che hanno messo in ginocchio una regione: la carenza di acqua non ha permesso l'irrigazione dei campi e si sono dovute trovare soluzioni costose anche per permettere l'abbeveraggio di greggi e mandrie. Razionalizzazione delle risorse e sacrifici, ma si arriva a un momento in cui di scorte non se ne vede neppure una goccia.

 

CERCASI POTENZIAMENTO ACQUEDOTTI

In Abruzzo è una consuetudine: a un certo punto la notte si chiude l'erogazione dell'acqua, sempre più spesso si gira la rotella anche di giorno in un'emergenza a intermittenza con cui si convive da anni. L'acqua potabile ci scivola via dalle mani e dalle tubature: già perché nel tragitto fino ai rubinetti, pare che in Abruzzo si perdano oltre il 60% delle risorse a causa di una rete che ha compiuto quasi sessant'anni.

Centinaia di milioni di metri cubi di acqua evaporati in attesa di lavori di rifacimento. Certo non aiuta lo snellimento della pratica neppure la partecipazione pubblica delle aziende del Servizio Idrico Integrato, spesso carenti a livello gestionale e compromesse da lungaggini burocratiche.

 

IL MASTERPLAN, I FONDI E TUTTE LE OPERAZIONI

263 milioni 400mila euro l'importo complessivo delle risorse destinate, sull'intero territorio regionale, ai settore fognario-depurativo e idrico nell'ambito del Masterplan Abruzzo. Ottimizzazione dei sistemi depurativi, reti fognarie e acque reflue, si parla anche di completamento, potenziamento e adeguamento delle reti idriche in aree sensibili regionali per le quali sono disponibili risorse per 65.100.000.

Fa spavento vedere da quanti anni si attendono repentini cambi di rotta sfruttando anche i Fondi Sviluppo e Coesione che arrivano in dote per le strategie per lo sviluppo della regione: quanti interventi sono ancora da iniziare, quanti da completare (milioni di euro per risparmiare milioni di metri cubi di acqua).

 

LE RETI IDRICHE DESTINATARIE

51.470.000 sono destinati al potenziamento dell'acquedotto del Ruzzo, 5.170.000 al completamento della rete duale della Val Pescara e 8.500.000 alla sostituzione, adeguamento reti idriche nel comune di Guardiagrele, Orsogna, San Martino sulla Marruccina, Filetto, Casacanditella, Pennapiedimonte e Palombaro, 148.500,00 per potenziamento e risanamento acquedotto Comune di Barete, 135.000 per completamento ed adeguamento reti idriche Comune di Capestrano, 135.000,00 per completamento adeguamento reti idriche Comune di Villa Santa Lucia, il Comune di Rocca Pia, Fallo e Comune di Fano Adriano, 134.970,12 per completamento ed adeguamento reti idriche comune di Carunchio, 90.000,00 per Colledimezzo e Roio del Sangro, 173.250,74 per il Comune di Guilmi, 112.500 per adeguamento reti idriche Comune di Pennadomo, 85.950 per il Comune di Monteferrante, 1.900.000,00 per rifacimento e potenziamento idropotabile area Peligna Comuni di Pescocostanzo, Rivisondoli, Roccaraso, Campo di Giove, Castel di Sangro, Molina, Castelvecchio, Castel di Ieri, Cocullo, Pettorano sul Gizio e Sulmona, e 1.600.000,00 per sostituzione reti idriche Comuni di Guardiagrele, Orsogna, San Martino della Marrucina, Filetto, Casacanditella, a Pennapiedimonte e Palombaro.

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