Strascichi e vendette: ecco perchè anche in questo caso il centrodestra è davanti a tutti


Il metro per comprendere? Il risentimento personale. E che perciò produrrà, già nell'urna, sicure conseguenze



Strascichi e vendette. La compilazione delle liste elettorali ha lasciato veleni ovunque. E tuttavia, anche in questo come nei sondaggi, è ancora il centrodestra a primeggiare.

Dalle parti di Forza Italia Maurizio Gasparri ha provato a sminuire la truce mattanza di esponenti della fu An, elencando tutta una serie di candidature che a quella esperienza si richiamano.

Il problema è che a fronte di esclusioni eccellenti (impossibili con Altero Matteoli vivo) sono stati inseriti nei ranghi azzurri pochi volenterosi provenienti da quell'esperienza, dei quali solo due o tre con reali possibilità di successo.

C'è poi chi prepara la sua personalissima vendetta. Il tentativo di defenestrazione di Nunzia De Girolamo è uno di quei fatti che avrà sicuri e futuri sviluppi, nonostante l'intervento risolutore, in estremis, di Silvio Berlusconi.

Anche perchè già ora alcune malelingue beneinfornate assegnano alla regia -niente di meno- della signora Francesca Pascale, amicissima dei Cesàro padre e figlio, e al fattivo interessamento della Mara Carfagna il tentativo di sbarazzarsi nottetempo della volitiva zarina forzista beneventana. È andata così? Non è andata così? Probabilmente lo si capirà presto: sin dal giorno successivo al voto, ha ammonito di recente una Nunzia ancora furente.

Lasciando perdere poi i furori sovranisti del duo Alemanno & Storace, migrati da Matteo Salvini e da quest'ultimo praticamente ignorati (se si eccettua Tilde Minasi candidata a Reggio Calabria che però è espressione dell'ex presidente regionale Peppe Scopelliti) è apparso, invece, inatteso, singolare e paraculesco l'appello post-liste della Giorgia Meloni e di altri dirigenti di Fratelli d'Italia ai tanti delusi e agli altrettanti epurati.

Un "venite con noi" che è risuonato smaccatamente farlocco se solo si considera che ben altro significato ed anche altro effetto avrebbe potuto avere un appello antecedente e non successivo alla compilazione e alla presentazione delle liste.

Valga per tutti la storia della candidatura del sindaco di Mercogliano (Avellino) Massimiliano Carullo, folgorato sulla strada della Patria solo recentemente e, però, preferito dalla Meloni a Pasquale Viespoli o Franco D'Ercole storici e riconosciuti esponenti della destra irpina e sannita.

Fatto che, comunque lo si rigiri, appare spiegabile solo col risentimento personale. E che perciò produrrà, già nell'urna, sicure vendette.

 

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