Var ed eventuali. Francesco De Luca, pescarese, fino allo scorso anno assistente arbitrale in Can A, ha vissuto in giacchetta nera la bellezza di un calcio che appassionava e che oggi sembra non riuscire a vivere i fasti di un tempo. Quarantacinque anni, trenta passati sui campi di calcio, più della metà su quelli che contano, guarda con amarezza, velata da una nostalgia tangibile, all'occasione di rinascita appena perduta.
FIGC: UN'OCCASIONE PERSA
Una qualificazione buttata al vento, la Figc commissariata: sono gli ultimi atti di una gestione fallimentare che lasciano una ferita aperta nello sport più bello del mondo: "Il calcio piace sempre meno, o meglio, non si riesce a vivere più con l'empatia di una volta – ha detto De Luca, oggi team manager del Francavilla in serie D -. Non si può usare come bilancia l'affluenza in stadi come quello della Juventus, o delle squadre milanesi. Il calcio di oggi è fatto di stadi vuoti, dove le famiglie non vanno più a trascorrere e condividere un momento insieme. Si è persa la genuinità di una volta e i risultati sono tangibili: la nazionale è la massima espressione della passione italiana ed è la prima volta, dopo decenni, che gli azzurri non saranno protagonisti. Si è lavorato male, senza costruire un futuro e non aver trovato una soluzione alle elezioni è stato un vero fallimento. Di tutti".
NECESSITA' DI RIFORME
"Ormai la Federazione è commissariata e sono certo che, a oggi, vista come è andata l'elezione, sia la cosa migliore. Se fosse uscito un candidato non avrebbe avuto una vera maggioranza e forse non avrebbe potuto lavorare al meglio. Credo che bisogna riformare il modo in cui si elegge un presidente: ci dovrebbe essere un momento in cui il vecchio e il nuovo lavorino fianco a fianco in una sorta di passaggio di consegne. Per il bene del calcio e non delle poltrone. Bisogna tornare a lavorare sui giovani e a investire sui settori giovanili e non trovare scappatoie su under destinati a smettere di giocare appena diventati over".
VAR E LE POLEMICHE
Idee chiare e senza timore a esprimerle, Francesco De Luca non le manda certo a dire: "Ho iniziato e finito senza alcun supporto esterno. La Gol line technology è una scienza esatta che ti dice chiaramente o dentro o fuori. Il Var no. Il Var rimane a discrezione e a interpretazione dell'arbitro che, comunque, può sbagliare. E gli ultimi episodi recenti ne sono la riprova. E poi spezzetta troppo il gioco, è un supporto, ma non dà certezza assoluta e chi credeva che con questa nuova emozione in HD si sarebbero spente le polemiche si sbagliava: ora l'errore si vede molto meglio".
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