Vi restituirò i soldi del flauto che vi hanno fatto comprare in prima media. Ridarò a tutti gli italiani il naso che ci hanno rubato da piccoli. Ma soprattutto: riaprirò il Niagara e la Silvanella.
E poi: riporterò Elvan a Cappelle; restituirò Nino ad Alcyone; riaprirò lo Shakidu, restituirò il Molise all’Abruzzo, abolirò gli arrosticini di seitan. In un crescendo fino al botto finale: toglierò la patente ai Chietini. Che ha fatto impazzire di risate i pescaresi e incavolare di brutto i teatini, da sempre sbeffeggiati per la (presunta) imbranataggine al volante.
Queste solo alcune delle simpaticissime vignette che ormai impazzano sul web per dar voce, e leggerezza che forse non guasta, ai big della politica italiana pronti a sfidarsi a suon di promesse all’ombra dell’urna del 4 marzo.
Come non sorridere del Cavaliere che promette ai pescaresi, meglio se suoi elettori, di riaprire il Niagara e la Silvanella ossia le due discoteche simbolo dei fantastici anni ’80 il cui pavimento lucido, e sempre un po’ appiccicoso di coca cola, ha visto più coppie nascere o scoppiare di quante non ne abbia sfornate Marta Flavi. Della serie regione che vai promessa localistica che trovi.
Berlusconi, ma non solo. Non se la passano meglio tutti gli altri scesi, in effetti, numerosissimi in campo manco ci fossero in palio vitalizi e poltrone importanti. Beh, immaginando che l’election day del 4 marzo ci darà parecchi spunti per appassionate stylettate iniziamo davvero dall’ABC: innanzitutto suggeriamo di parlare meno politichese, di camminare tra la gente, di impararsele e memoria quelle quattro cose (sempre le stesse peraltro da almeno 20 anni) che devono dire in talkshow e piazze.
E ancora: di cambiarsi d’abito se nella stessa giornata registrano 8 comparsate; di farlo qualche sorriso in più quando ci immoliamo dinnanzi al dibattito del giorno e di smetterla di associare l’Abruzzo ad Ancona (a quanto pare nel tranello geografico ci cascano davvero tutti persino i ministri che a Pescara ci sono appena passati).
E del resto se Renzi promette di abolire il canone Rai, essendo stato lui ad infliggercelo, c’è da aspettarsi che la Pezzopane si faccia biondo platino, la Pelinoesca solo in tuta e la Chiavaroli si metta le extension. Oppure (mai sia che a qualcuno venga in mente di tacciarmi di becero antifemminismo) che D’Alfonsoscelga la via del silenzio come le tribù del cuore dell’Africa che arrivano a cucirsi le labbra pur di non cadere in tentazione e Pagano prenda casa a Chieti optando per un loft in zona Marrucino.
Ps. Questa precisazione è per la Serracchiani certa che dall’Abruzzo gli arrivi chiaro e tondo questo: giù le mani dal manuale del bon ton del politico dop. Noi le pulci a look, strafalcioni, selfie e dintorni le facciamo da mesi e se non abbiamo raccomandato a nessuno dei “nostri” di non fare il risucchio a tavola col brodo è solo perchè si guardano bene dall’invitarci.
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