L'Abruzzo del terremoto è anche l'Abruzzo del bel turismo. Contrariamente alle drammatiche previsioni di diversi albergatori e ristoratori locali le passate festività natalizie hanno registrato "il tutto esaurito". In particolare in alcune zone della regione che, ormai da anni, sono sulla cresta dell'onda come mete di viaggio a livello nazionale, magari anche solo per un breve fine settimana.
A primeggiare, tra tutte, Pescocostanzo, Castel di Sangro, Roccaraso ed anche Sulmona, patria del poeta Ovidio e dei confetti.
A seguire Pescasseroli, Villetta Barrea e Scanno, ma anche la caratteristica Rivisondoli, nota ai più per il suggestivo e caratteristico presepe vivente alla vigilia dell'epifania. Non è tutto. Anche la zona della Marsica non si è potuta lamentare, in particolare per le centinaia di presenze registrate ad Ovindoli, conosciuta non solo per le sue piste sciistiche, amate dagli appassionati di questo sport, ma anche per la possibilità che offre di potersi rilassare in eleganti ed attrezzati centri benessere, coccolati tra massaggi e tisane calde.
Boom di presenze non solo tra le montagne dell'aquilano, ma anche nelle zone costiere, in particolare a ridosso del periodo di capodanno, come ad esempio a Pescara, animata dai mercatini natalizi in centro, ricchi di oggettistica e leccornie varie ed il mega concertone in piazza dell'artista Vinicio Capossela, oppure Alba Adriatica, meta dei più giovani alla ricerca di Locali e discoteche e comoda per la sua estrema vicinanza alla mondanissima San Benedetto del Tronto; entrambe infatti se la sono battuta bene con l’entroterra montano.
Meno transito, anche a causa di varie problematiche organizzative e gestionali, c'è stato nella zona del Gran Sasso. Nel versante teramano, ad esempio, si è registrato un discreto afflusso di gente ai Prati di Tivo soprattutto in occasione del capodanno mentre a Campo Imperatore (versante aquilano) proseguono, si spera ancora per poco, i disagi legati ai lavori della nuova seggiovia.
Numeri sbalorditivi che, solo ripensando all'invernata 2016 segnata dagli eventi sismici, sembrano quasi surreali; si contano approssimativamente 40/50 mila turisti che, a scaglioni, si sono avvicendati nelle citate località abruzzesi nel periodo compreso tra l'8 dicembre ed il 7 gennaio.
Un turismo, si deve dire, che, di certo, ha in parte fatto bene al commercio locale, soprattutto per quanto riguarda i prodotti enogastronomici tipici. I prodotti più ricercati ed infilati in valigia da riportare a casa per sé o per amici e familiari sono stati, come di consueto, lo zafferano aquilano, le ferratelle, la scrucchiata e la genziana.
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