Caro Abruzzo, è giunta l'ora di prendere (finalmente) la patente

I 18 anni sono arrivati e adesso per l'Abruzzo è ora di prendere la patente, con la speranza timbrata sul parabrezza. Per una volta, lasciamo la politica fuori da bilanci e propositi di fine ed inizio anno. E rivolgiamoci a tutti gli altri: media, intellighenzie, mondo delle professioni, imprese, cittadini e associazioni d'Abruzzo.

Questa, diciamolo di nuovo senza rischiare di essere petulanti, è una terra ricca di potenzialità ma anche fitta fitta di cunicoli e tratturi. Come se circondati da caverne e bestie feroci, vi fossero tesori e preziosi, oasi in cui ristorarsi e miniere di novità. Solo che in molti, purtroppo, non lo hanno ancora ben compreso.

Quando sono stato chiamato a dirigere Impaginato, qualcuno mi ha fatto arrivare una voce all'orecchio: “Guarda che lì non succede proprio niente”. E'vero il contrario e me ne sono accorto da subito.

Questa è una terra dalle mille sfumature, diverse e aspre, ma capace di sfidare la natura e gli uomini. Basta solo capirla, analizzarla e raccontarla. Sì, raccontarla, fino alla noia.

Di questa terra va detto tutto, vanno cucite le mille anime che la popolano, vanno prese per mano quelle professioni che appaiono slegate e afone, vanno inseguiti i sogni di cittadini che nonostante sismi e tasse ogni mattina alzano la saracinesca, vanno affrescate mani e braccia che lavorano.

Proprio per questo, e veniamo al dunque, l'augurio di Impaginato per il nuovo anno è perimetrato su un passaggio chiave: è giunto il momento che l'Abruzzo e gli abruzzesi prendano la patente perché è arrivata la maggiore età. Basta farsi accompagnare da qualcun'altro, basta cercare una mano a cui aggrapparsi, niente più autostop.

I talenti ci sono. Che il nuovo anno porti finalmente la consapevolezza. E un attimo dopo ci si metta in marcia, con umiltà ma a testa alta. (fdp)

twitter@ImpaginatoTw