Apperò, la cura di Lapo a Chieti (gratis)


Si sarà pure fatto curare a Padova, ma pagando fior di quattrini, qui invece la cura è aperta a tutti


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
11/12/2017 alle ore 10:00

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La cura che ha guarito Lapo Elkann c’è anche in Abruzzo. Con una differenza: non è a pagamento, è gratis, e quindi per tutti. Apperò Massimo Di Giannantonio, che psichiatra. Lui non avrà avuto la menzione di Lapo ma ha il merito di essersi fatto carico di sperimentare la nuova tecnica per la cura della dipendenza da cocaina e di averla voluta qui, all’Università d’Annunzio.

“Tutti cadono, tutti possono risalire indipendentemente dalla notorietà. Da vecchio, ho 40 anni, posso dire ai giovani che io ho avuto le mie vicissitudini legate alle droghe, ma le ho combattute”,

ha confessato Lapo Elkann qualche settimana fa da Lilli Gruber durante Otto e mezzo, e ha raccontato che per uscire dalla schiavitù della droga si è fatto curare da un “medico incredibile”, il professor Gallimberti dell’università di Padova “che ha inventato un nuovo sistema di cui non si parla”.

Solo che non ha spiegato che la tecnica utilizzata dall’Università di Padova è a pagamento, e quindi non certo alla portata di tutti. E’ la stimolazione magnetica transcranica, approvata dalla Food and Drug Administration e dalle autorità sanitarie europee per il trattamento della depressione, può togliere il desidero della droga attraverso la stimolazione con onde magnetiche di una piccola area del cervello.

Sì, il protocollo è stato messo a punto da Luigi Gallimberti, psichiatra tra i maggiori esperti in terapia delle dipendenze, per anni direttore del Servizio di Tossicologia clinica delle farmacodipendenze dell’Università di Padova e dallo psicologo Alberto Terraneo. Anche se le premesse erano state poste dal neuroscienziato Antonello Bonci.

E appena è arrivata la notizia di questo studio sperimentale, l’Università d’Annunzio grazie allo psichiatra Massimo Di Giannantonio, l’ha voluta. Sei mesi di studi e di approfondimenti, poi il via. Ed è la prima università in Italia, e una delle pochissime al mondo, a condurre uno studio clinico che possa dimostrare l’efficacia in modo scientifico e rigoroso della Tms, tra l’altro aperto a tutti i pazienti della regione Abruzzo e delle regioni vicine, a titolo completamente gratuito.

Il protocollo sperimentale, condotto nel dipartimento di Neuroscienze Imaging e Scienze cliniche della d’Annunzio, ha come principali ricercatori proprio Di Giannantonio, professore ordinario della Cattedra di Psichiatria, e il professor Martinotti, ricercatore nello stesso dipartimento, e vanta la collaborazione del National Institute of Drug abuse (Nida), istituto di ricerca governativo Usa, diretto da Antonello Bonci, l’inventore della nuova rivoluzionaria tecnica.

L’obiettivo principale dello studio “Brainswitch”, così si chiama, è quello di valutare gli effetti della stimolazione magnetica transuranica ripetitiva applicata alla principale area associativa del cervello. E’ un trial clinico randomizzato, controllato tramite placebo, condotto in doppio cieco: vuol dire che il 50 per cento dei pazienti riceve il trattamento e l’altra metà riceve invece un placebo.

Alla fine della sperimentazione però, a tutti i pazienti che avranno ricevuto il placebo verrà comunque proposto il trattamento attivo, sempre a titolo gratuito.

Apperò professor Di Giannantonio: Lapo si sarà pure fatto curare a Padova, ma pagando fior di quattrini, qui all’Università di Chieti invece la cura è aperta a tutti. Un grande merito, questo qui.

 

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