Quanti soldi arrivano in Abruzzo? Davvero tanti. Ed è veramente una buona notizia.
Ci sono i 40 milioni per le strade del cratere sismico, i denari Fesr che il Governatore assicura non saranno persi, poi i fondi per il turismo, quelli per la Film Commission, quelli per i servizi sociali e il welfare, quelli per il campetto di Lettomanoppello (400mila euro battezzati niente meno che dal Ministro dello Sport Luca Lotti).
E ancora: quelli per il Social Housing e l'immobiliare etico, quelli per le imprese che innovano, quelli per la caccia erogati dalla Regione agli Atc, i denari per i mezzi spazzaneve in variazione al bilancio regionale, e tante altre voci tutte importanti e non sindacabili.
Ma a fronte di una simile sventagliata di euro promessi e socializzati, se un marziano atterrasse oggi in Abruzzo si farebbe una domanda tanto semplice quanto dirimente: ma come, annunciano tutta questa fantastica pioggia di soldi, manco avessimo vinto la Lotteria Italia, con frizzi, lazzi e cotillon, con sfarzose conferenze stampa, con tagli di nastro, sorrisi a 32 denti, comunicati incoraggianti, follower che aumentano vertiginosamente e poi ti accorgi che non è tutto oro ciò che luccica?
E allora come mai il turismo non decolla, gli impianti sportivi boccheggiano, i parcheggi sotterranei non si fanno, di merci in treno e logistica portuale neanche a parlarne, i terremotati sono a un passo dall'esaurimento nervoso, gli ultimi e i derelitti hanno perso ogni speranza, il welfare urla tutto il suo dolore, la messa in sicurezza di autostrade e viadotti viene regolarmente rinviata, l'agricoltura segna un meno 47 milioni, la disoccupazione non molla la presa, i commercianti si chiedono se ancora ne valga la pena?
Già, come mai?
Delle due l'una, o una politica dislessica è incapace di intrecciare mezzi e azioni, oppure stiamo vivendo un brutto sogno.
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