L'Udc d'Abruzzo svolta: molla il Pd renziano (e dalfonsiano) e torna nel centrodestra. E lo fa con una proposta “nuova rivolta ai cattolici e moderati d'Abruzzo, una scelta di campo chiara e coerente con la propria storia, nella consapevolezza di essere un partito da sempre vicino alla gente, capace d'interpretarne esigenze e aspirazioni” dice il Segretario Regionale, Enrico Di Giuseppantonio.
A Montesilvano, alla presenza del Presidente del Consiglio Nazionale del partito, Sen. Antonio De Poli, e dei segretari provinciali di Chieti, Andrea Buracchio, di Pescara, Valter Cozzi, de L' Aquila, Lino Cipolloni, di Teramo, Berardo De Simplicio, l'Udc annuncia come intende prepararsi alle prossime politiche.
"Oggi, alla luce del risultato elettorale in Sicilia, sappiamo dove siamo e chi siamo – dice De Poli -. Nella nuova giunta presentata dal Presidente Nello Musumeci, l'Udc conta due assessori (Girolamo Turano, con delega alle Attività produttive, e Vincenzo Figuccia, Energia e Servizi di pubblica utilità), e questo vuol dire che abbiamo ripreso la nostra strada. Per noi l'Abruzzo non è una regione come le altre: qui abbiamo molto della nostra storia politica e vogliamo che quei valori che sono stati i pilastri dell'Italia e dell'Europa dei popoli, continuino a essere il punto di riferimento del nostro Paese".
E Di Giuseppantonio aggiunge: "Siamo e vogliamo essere il partito della famiglia, attento alle problematiche giovanili e degli anziani, al mondo del lavoro, all'ambiente, propositivo nelle scelte economiche. Il tempo di dare risposte non è rinviabile, l'Udc vuole dar vita al 'risorgimento' d'Abruzzo, che rischia di naufragare se non si cambia rotta".
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