Il punto non è semplicemente il sì o il no all'uso del pesticida che sta facendo rivoltare produttori e consumatori di pasta, pane e pizza. Ma il fatto che fino a ieri due agenzie europee avevano due opinioni completamente differenti sul tema. E i ventotto stati membri dell'Unione Europea hanno deciso di estendere la licenza di sfruttamento del glypohsate che sarebbe scaduta il prossimo 15 dicembre.
In una precedente votazione, il 9 novembre, la proposta della Commissione non aveva raggiunto la maggioranza qualificata richiesta. Solo quattordici stati avevano votato per l'estensione quinquennale.
Il glifosato, ampiamente utilizzato dagli agricoltori, rappresenta il 25% del mercato globale degli erbicidi e nel 2015 è stato classificato come "probabile cancerogeno" per l'uomo dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, un'agenzia dell'Organizzazione mondiale della sanità. Non da un ufficio di provincia. Ma se da un lato c'è lo Iarc che lo considera cancerogeno dall'altro l’Efsa no.
Un derby surreale tutto interno all'Ue, quella stessa Ue che poi è così celere nel sentenziare sulla grandezza delle reti da pesca dei pescatori italiani, o nel chiudere tutti e due gli occhi sulle truffe decennali che parmigiano e mozzarelle subiscono dagli imitatori orientali.
Secondo uno studio condotto dall’Istituto Ramazzini di Bologna, in collaborazione con l’Università di Bologna, l’Istituto Tumori di Genova, l’Istituto Superiore di Sanità, la Mount Sinai School of Medicine di New York con Grant NIH/USA, la George Washington University di Washington, il glifosato presenta un effetto genotossico, ovvero rompe il Dna e provoca microgranuli nelle cellule. Inoltre interferisce con il sistema endocrino, anche a basso utilizzo, e provoca ritardo nello sviluppo sessuale, distruggendo la flora intestinale.
In Italia, oltre a sovranisti e Cinque Stelle, la battaglia è molto sentita da chi proprio non può essere tacciato di interessi elettorali: Coldiretti e l'associazione GranoSalus, che si sono attivati per effettuare analisi incrociate. Per due motivi: la salute di quei cittadini che mangiano quel grano, e l'immagine che il brand Italia potrebbe avere dopo, visto che pasta, pizza, taralli e focacce sono il biglietto da visita dello Stivale nei cinque continenti.
Come ovviare allora a dubbi e timori? Bruxelles ha deciso, con diciotto Paesi, di votare a favore del rinnovo. Tra i nove contrari Francia, Italia e Lussemburgo. Singolari le parole del commissario alla Salute Vytnis Andriukaitis: “Quando vogliano, siamo capaci di condividere e accettare la nostra responsabilità collettiva nel prendere le decisioni”.
Ma senza il voto sul rinnovo, il pesticida sarebbe stato vietato in tutti gli Stati dell'Ue così come molteplici categorie produttive richiedevano.
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