L'intervento: quell'assurdità dei nuovi collegi di Camera e Senato

di Gianni Melilla *

I nuovi Collegi di Camera e Senato: una assurdità che altera il principio della rappresentanza in base alla popolazione.

Ad una prima lettura del decreto del Governo, all’esame ora del Parlamento, dei nuovi collegi per la elezione della Camera e del Senato, per l’Abruzzo le soluzioni che si propongono evidenziano una forte sproporzione della popolazione dei collegi di Camera e Senato, in particolare nei 2 collegi plurinominali della Camera e nei due collegi uninominali del Senato.

È singolare che nel testo non venga evidenziata la popolazione dei singoli collegi uninominali di Camera (5) e Senato (2) e dei 2 collegi plurinominali della Camera.

È stato chiaramente distorto il principio della rappresentatività dei deputati e dei senatori in base alla popolazione. Basti pensare che il collegio uninominale del Senato di Pescara che elegge 1 senatore comprende i territori delle intere province di Chieti, Pescara e parte dell’Aquila (tutta la Valle Peligna), mentre il secondo collegio de L’Aquila che elegge lo stesso un senatore comprende solo la provincia di Teramo e parte dell’Aquila (Aquilano e Marsica).

La differenza di popolazione tra i due collegi plurinominali della Camera è anch’essa enorme ( uno comprende i 3 collegi di Chieti-Sulmona, Vasto - Lanciano e Pescara e il secondo i 2 collegi di Teramo e L’Aquila (senza la Valle Peligna). La proporzione c’è solo per il collegio plurinominale del Senato essendo unico a livello regionale.

Insomma prima hanno approvato una legge elettorale pessima (con i due terzi dei parlamentari nominati dai partiti in liste bloccate, e senza la libertà del voto disgiunto tra uninominale e proporzionale) e ora arrivano collegi in cui i parlamentari non sono proporzionati alla popolazione.

La furia fa i gattini ciechi. Evito ulteriori commenti per questa profanazione della democrazia elettorale.

* deputato abruzzese

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