E’ un giro concentrico di poltrone, un po’ a me e un po’ a te, dove i protagonisti sono sempre gli stessi, i beneficiari pure e non sempre necessariamente della stessa area politica, e a manovrare i fili sono sottosegretari, ministri e governatori del centrosinistra: e quando in Abruzzo non ci sono più poltrone disponibili, ecco pronte le regioni di rimpiazzo. Campania e Lazio per esempio.
Ci sono dei nomi, nel recente valzer di poltrone nella sanità laziale, legate a uno stesso filo. E’ recentissima la nomina di Franco Caracciolo a dirigente dell’Umberto primo di Roma. Caracciolo, molto legato all’ex manager di Pescara di centrodestra Claudio D’Amario (poi allineatosi a Luciano D’Alfonso) finito in Campania come sub commissario grazie al ministro Lorenzin, è stato indicato da Joseph Polimeni, che è stato sub commissario in Campania proprio insieme a lui.
“Non si ferma il valzer delle poltrone della sanità laziale. Il presidente Zingaretti non pago dei danni che questo comparto registra praticamente ogni giorno tra personale sottodimensionato, strutture spesso fatiscenti e liste d’attesa chilometriche, pensa bene di piazzare gli ultimi dirigenti nonostante manchino tre mesi alle prossime elezioni – denuncia Fabrizio Santori di Fratelli d’Italia – Una scelta incomprensibile dal punto di vista della ragionevolezza, ma molto più logica eventualmente dal punto di vista della convenienza e del tornaconto. Un girotondo di nomine ai più alti vertici della sanità laziale che non si fa mancare niente. Neppure che il Commissario straordinario dell’Umberto I, Joseph Polimeni anch’esso di recentissima nomina e che nel 2013 rifiutò la Asl di Rieti, abbia deliberato l’incarico di Direttore sanitario dell’ospedale a Franco Caracciolo Dirigente di una Unità Operativa Semplice nella Usl di Pescara, che dunque sembrerebbe non avere i requisiti minimi per poter svolgere il ruolo di dirigente apicale di una struttura sanitaria così importante come il Policlinico Umberto I. Sono tutte vicende su cui stiamo depositando un’interrogazione in Consiglio regionale. Questo ignobile balletto va dal mare all’entroterra della regione, non conosce resa ma soprattutto non conosce vergogna. Zingaretti sembra aver scambiato la sanità laziale per un centro di collocamento».
Di tutt’altro parere Polimeni:
“Credo che un’azienda come questa debba avere una direzione molto forte e parliamo di una persona di mia fiducia che stimo, che viene dalla Regione Abruzzo e nasce come un clinico con una esperienza importante, fondamentale per chi deve ricoprire questo ruolo. Insomma, il ds deve avere una visione complessiva e Caracciolo ha tutte le qualità per fare un buon lavoro: ha tre specializzazioni, ha operato sia a livello aziendale che regionale, dove ha curato varie attività.
ps: della serie, tutto il mondo è paese (e figuriamoci le Regioni).
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