Una lunga crisi d’identità, l'indecisione tra la spinta all’integrazione e la difesa delle proprie radici.
E' questa la storia portata sul palcoscenico da Tanos, lo spettacolo prodotto dal Teatro Stabile d'Abruzzo in collaborazione con il Teatro del Sangro, che replica a grande richiesta e torna, a partire dal prossimo 11 novembre, con una serie di spettacoli in Argentina e Paraguay.
I protagonisti sono Domenico e Rosa, due giovani sposi degli anni '50 che come tanti, prima del “miracolo italiano”, sono emigrati in Sud America carichi di ambizioni: conquistare il successo e tagliare il cordone ombelicale che li lega irrimediabilmente all'Abruzzo. Un racconto con una struttura ambigua, sfuggente, proprio come il sogno ad occhi aperti che guida i personaggi e il dilemma generazionale che li affligge, il dover scegliere cioè tra il desiderio di emancipazione ed il rifugio salvifico delle tradizioni.
Il progetto scenico, il testo e la regia sono di Stefano Angelucci Marino, che sarà anche in scena con Rossella Gesini. La drammaturgia prevede l’utilizzo di maschere messe a punto dall’artista Stefano Perocco di Meduna e di burattini realizzati da Gaspare Nasuto e Brina Babini. Le musiche originali sono di Giovanni Sabella e le scene di Filippo Iezzi.
Tanos è stato pensato e realizzato nell’ambito del progetto “Sistema Cultura Abruzzo”, il modello di investimento sul territorio messo in campo dal Tsa, attività unanimemente apprezzata e riconosciuta che ha portato al recente Premio Cultura di Gestione, assegnato per la “costruzione di un organico sistema teatrale regionale, quale essenziale investimento culturale, con il quale il Teatro Stabile d’Abruzzo ha fornito un contributo decisivo alla trasformazione della vita culturale abruzzese”.