La bonifica della discarica di Bussi non c’è più. Cancellata con un tratto di penna dal Masterplan targato D’Alfonso. L’ambiente? Chissene, meglio le strade provinciali, soprattutto se portano voti, soprattutto se le elezioni sono vicine. Poi della salute della gente, quella che aspetta anni per una visita, un esame radiologico, quella che muore di cancro, ari-chissene.
E’ questo l’ultimo inqualificabile atto della giunta regionale abruzzese.
Possiamo morire tutti, tanto ci pensa Edison. La conferma arriva dall’assessore al Bilancio Silvio Paolucci:
“Le somme per la bonifica non servono più perché se ne è fatto carico chi ha inquinato, e quindi sono state utilizzate per le strade provinciali”.
Come se n’è fatto carico poi lo vedremo. Come si è fatta carico la Regione Abruzzo, lo vediamo ora, subito.
Il Masterplan viene firmato con una cerimonia roboante dopo vari tira e molla col governo: il documento riveduto e corretto viene messo sulla scrivania dell’allora primo ministro Matteo Renzi all’Aurum di Pescara, accanto un ridente D’Alfonso. Contempla una serie di importanti interventi e al primo posto c’è la bonifica dei siti pericolosi e per la discarica di Bussi 60 milioni di euro di cui 40 milioni di finanziamento già esistente e poi Fsc programmato per altri 20 milioni e per il 2016-2017 500 mila euro.
Quel documento adesso viene rimodulato, corretto unilateralmente dalla giunta regionale, senza condividere un bel niente col governo, per finanziare le strade provinciali. Se non è un gioco delle tre carte questo.
E che bonifica è quella affidata a Edison? Lo spiega il Forum H2o in tempi non sospetti, prima di sapere che nel Masterplan non c’è più il finanziamento per la discarica:
“Il progetto presentato da Edison sulla discarica Tremonti non è un progetto di bonifica e prevede interventi minimali sugli inquinanti, senza la rimozione della stragrande parte del materiale contaminato, la fonte di inquinamento”.
Insomma, per il Forum H2O è un progetto “se tale può essere definito vista la consistenza degli elaborati, totalmente inaccettabile.” Insomma, non è una bonifica, ma solo un tentativo di messa in sicurezza in emergenza.
E’ chiaro che l’intervento della Regione sarebbe stato decisivo per Bussi, e che poi magari la stessa Regione avrebbe potuto presentare il conto a Edison. E invece no, meglio le strade provinciali. Che magari hanno necessità di interventi, ma non certo con i soldi che servono all’ambiente e a tutelare la salute dei cittadini.
“Non si procede, quindi, a togliere il materiale che produce inquinamento – spiega Augusto De Sanctis a proposito della proposta Edison – In tutto è prevista la rimozione di 600 mc di materiali a fronte di oltre 150.000 mc di terreni e rifiuti contaminati stimati dalle caratterizzazioni della Procura e del Commissario. Sostanzialmente la proposta di Edison prevede il completamento della palancolatura, che fu presentato come intervento di messa in sicurezza di emergenza da Goio. Poi un telo di plastica fissato a mo’ di barriera nella parte nord per cercare di confinare la falde. Infine alcuni interventi come l’ossidazione chimica in alcuni punti i più critici (determinati a nostro avviso in maniera incompleta) con trattamento sempre a valle delle acque.mFacciamo notare che queste modalità di intervento sono in alcuni casi presentate come “campo di prova” perchè non sono soluzioni certe. Inoltre agiscono, forse, solo su alcune tipologie di inquinanti presenti nell’area e non su tutte le sostanze trovate in questo decennio”.
Insomma, fumo negli occhi. Ma la Regione, alla quale dovrebbe stare a cuore la salute pubblica, che ha sbandierato il Masterplan in lungo e in largo, che ha messo tra i primissimi punti la bonifica del sito, si è rivenduta Bussi per un piatto di lenticchie, per un po’ di strade provinciali (e di voti).
Allora, quanto vale questo Masterplan? Niente, poco più di niente. E’ carta straccia, che adesso soprattutto adesso in vista delle elezioni, potrà essere rimodulato a piacimento: oggi le strade provinciali, domani l’assessore di turno o il consigliere prediletto chiederà i fondi per la chiesa del suo paesello, per la rotatoria sotto casa sua, per il palo della luce della contrada, ed ecco pronto il pozzo senza fondo del Masterplan, ecco i soldi pronto cassa.
ps: ricapitolando: di Bussi chissene, del Masterplan chissene. Della salute chissene. E chissenescorda.
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