Come Barcellona, Siviglia e Copenaghen: cambierà davvero la viabilità a Pescara?


Oltre 25 milioni di euro per creare tre strade cosiddette 'canale': meno auto. Ma quanta fatica per chi va in bici...


di Lorenzo Dolce
Categoria: ABRUZZO
26/10/2017 alle ore 21:16

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Pescara come Barcellona, Siviglia o Copenaghen: l'amministrazione comunale intende rivoluzionare la viabilità e la mobilità cittadine. Investimenti, nel giro dei prossimi anni, per oltre 25 milioni di euro per creare tre strade cosiddette 'canale', per spingere nella direzione del trasporto collettivo e per favorire sempre di più l'utilizzo delle biciclette, grazie alla creazione di piste ciclabili che collegheranno l'intera città. Il tutto con l'obiettivo di limitare l'uso delle automobili nel centro urbano.

"Stiamo lavorando contemporaneamente sul Piano generale del traffico urbano, nel breve periodo, e sul Piano urbano della mobilità sostenibile, nel lungo periodo - sottolinea l'assessore comunale a Viabilità e Mobilità, Stefano Civitarese Matteucci - due strumenti che, insieme, determineranno la nuova mobilità".

 

STRADE 'CANALE' E TRASPORTO PUBBLICO

Le tre strade 'canale' individuate sono la strada Pendolo, che dovrà essere completata, la pedecollinare, cioè l'asse via Caravaggio-via Ferrari-ponte Flaiano, e la circonvallazione. Il traffico dovrà scorrere principalmente su queste arterie, liberando sempre di più le strade interne, dove si circolerà solo per viabilità locale, introducendo il limite dei 30 chilometri orari, come già annunciato per viale Pindaro.

"Il mezzo fondamentale - dice l'assessore - sarà il mezzo collettivo. Le strade devono diventare il percorso principale per il passaggio di mezzi collettivi e bici. Il traffico di massa sarà rispettoso delle altre utenze. Sicuramente incontreremo resistenze, ma abbiamo avviato un percorso condiviso, con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati".

 

COME CAMBIA LA VIABILITA' 

Numerose le novità previste e molte anche le ipotesi. Cambierà la viabilità nella zona della stazione dopo la riqualificazione delle aree di risulta. Grazie alle risorse ottenute nell'ambito del Por Fesr verrà inoltre realizzato, nell'ambito di un progetto da circa due milioni di euro, un asse che, proseguendo il tracciato dell'attuale 'strada parco' arriverà fino alla zona della spiaggia antistante San Silvestro, come area di trasporto collettivo di massa. Sulla 'strada parco' e sul suo proseguimento passeranno dunque il filobus o un mezzo ecologico; non mancheranno, ovviamente, le polemiche, dato che i cittadini e gli ambientalisti si stanno battendo da anni contro questa ipotesi.

Altra grande opera di mobilità sarà l'abbattimento dell'ultimo tratto della tangenziale, in zona Sud: l'area è destinata a diventare un grande hub, dove arriveranno mezzi collettivi, piste ciclabili, treni e dove sorgerà un grande parcheggio di scambio. Questa ipotesi è stata inserita nella Programmazione triennale del Comune di Pescara che chiederà, attraverso la Regione, l'utilizzo dei fondi Anas.

C'è poi l'idea di prolungare l'asse attrezzato, con l'ampliamento di via Doria, sfruttando parte dell'area portuale. Se progetti, ipotesi e ambizioni avranno effetto nel medio o lungo periodo, presto una rivoluzione in materia di viabilità, subito dopo quella registrata con l'apertura di Ponte Flaiano - infrastruttura inaugurata in pompa magna da D'Alfonso e dal ministro Delrio - ci sarà nella zona dell'ospedale.

Contestualmente all'inaugurazione del nuovo pronto soccorso, infatti, cambierà completamente la viabilità tra via Fonte Romana e via Monte Faito. Verrà realizzata una rotatoria per fluidificare il traffico e garantire la sicurezza. Le ambulanze avranno un'entrata e un'uscita separate e questo consentirà di eliminare un record negativo che Pescara deteneva, cioè essere l'unica città d'Italia in cui i mezzi di soccorso devono uscire in retromarcia per l'esiguità degli spazi di manovra.

 

PRONTO SOCCORSO

E' da tempo che la città attende il nuovo pronto soccorso che, stando al progetto, non avrà nulla da invidiare a quelli visibili nei film americani. Sarà un reparto all'avanguardia, una struttura moderna, completamente informatizzata e con strumentazioni e macchinari degni di un ospedale di una grande città.

Il nuovo pronto soccorso avrà una superficie quasi doppia rispetto a quello attuale: 2.000 metri quadri contro 800. Verrà realizzato dove ora c'è l'ingresso principale dell'ospedale. Ci saranno 12 punti di osservazione breve, sale per le urgenze, una sala triage più ampia e attrezzata, una sala lutti ed una sala di attesa molto più grande di quella esistente. Prevista una Tac interna, monitor su ogni letto ed un'area per l'Osservazione breve intensiva (Obi). Ci sarà, poi, il Pronto soccorso pediatrico.

In altre parole, una struttura in grado di far fronte ai numeri dell'emergenza-urgenza: tantissimi, infatti, gli accessi quotidiani. L'ospedale di Pescara, d'altronde, è punto di riferimento regionale, soprattutto per determinate patologie. Il costo complessivo per la realizzazione del progetto è di circa tre milioni di euro. I lavori sono in corso e la nuova struttura dovrebbe essere pronta nel 2018.

 

SI' PARKING, SI' PARTY

Per quanto riguarda i parcheggi, l'idea di fondo è quella della razionalizzazione dell'esistente all'interno della città. Tutte le ipotesi relative alla creazione di nuovi parcheggi riguardano, infatti, aree al di fuori del centro urbano, in linea con l'obiettivo di ridurre drasticamente il traffico cittadino. Nel programma triennale è stata però ipotizzata la creazione di un parcheggio multipiano dove ora si trova l'area per la sosta accanto al palazzo dell'Inps. "Si potrebbe realizzare - aggiunge - a condizione che sia razionalizzata la sosta, in armonia con le altre aree presenti".

 

IN BICI, MA COME?

Quando si parla di viabilità, a Pescara, è inevitabile il riferimento alla mobilità ciclabile. Ad oggi, la città, pur prestandosi all'utilizzo delle bici, è lontana anni luce dagli obiettivi raggiunti da altre realtà italiane ed europee.

Nel capoluogo ci sono 25 chilometri di piste ciclabili. Le piste esistenti, però, per i cittadini, rappresentano più un'area in cui fare una passeggiata in bici sotto casa che un sostituto delle strade; dall'analisi dei tracciati, infatti, emerge la mancanza di una logica che rientri in una più ampia strategia di riduzione del traffico veicolare.

A conferma di ciò ci sono anche i dati di Fiab Pescarabici. Si stima che siano 3.000 i cittadini che ogni mattina vanno al lavoro in bici. Il dato, però, negli ultimi anni è rimasto costante, forse proprio per la mancanza di infrastrutture che consentano di raggiungere l'ufficio in sicurezza. Aumentano, al contrario, coloro che scelgono la bici per il tempo libero, per lo shopping e per il relax. Stando ai dati dell'associazione, in un normale giorno di settembre, tra le 7.30 e le 9.30, sono 484 le bici che transitano in piazza Italia e 457 quelle che transitano sulla 'strada parco'.

 

PARADOSSI

In ogni caso, i pescaresi che scelgono e che amano la bici sono costretti a scontrarsi con paradossi e situazioni grottesche. Ne è un esempio la pista ciclabile realizzata su viale Gabriele D'Annunzio: arrivati alla rotatoria di viale Pindaro, seguendo il tracciato, si è costretti a svoltare su una stradina, per poi ritrovarsi di fronte ad un marciapiede piuttosto alto e senza scivolo; il risultato è che bisogna portare la bici a mano per raggiungere l'altro pezzo di pista ciclabile. I pedoni, inoltre, in corrispondenza dei dehors dei numerosi bar della zona, sono costretti a passare sulla pista ciclabile, ricavata sul marciapiede.

Situazione analoga in via De Gasperi, dove chi scende dall'autobus alla fermata è costretto a percorrere il tracciato dedicato alle bici. Un altro esempio è quello di piazza Unione: in una zona ad alta densità di traffico, dove si trova anche uno degli svincoli più utilizzati dell'asse attrezzato, mancano gli scivoli.

In tanti hanno dubbi anche sull'utilità della pista ciclabile ricavata in viale Regina Margherita: il limite dei 30 chilometri orari, di recente imposto alle auto, fa sì che il tracciato sia in regola rispetto alle leggi di riferimento, ma per molti percorrere la pista in automobile, con tutti i rischi che ne conseguono per chi va in bici, è l'unico modo per superare i tanti veicoli parcheggiati in doppia fila.

Insomma, a girare in bici per Pescara si ha spesso l'impressione che le piste ciclabili siano state realizzate un po' a caso: dove c'è spazio se ne costruisce una, ma senza una logica. Gli amanti delle due ruote lo ripetono a gran voce: non è un problema di quantità, ma di qualità, servono piste fatte bene. Spesso, però, nel realizzarle, si toglie spazio solo ai pedoni e non alle auto, come accade pure per le rastrelliere, che in molti casi vengono posizionate sui marciapiedi e non al posto dei parcheggi.

Eppure i 26 chilometri di piste ciclabili esistenti a Pescara non sono costati poco. Per la realizzazione di un percorso destinato alle bici si spendono, in base alle caratteristiche, dai 30 ai 300 euro al metro lineare. Viene cosi fuori che negli anni, a Pescara, sono stati spesi svariati milioni di euro. Risorse sia interne sia esterne, cioè statali ed europee, come nel caso del progetto 'Bike to coast' - 131 chilometri di pista ciclabile che percorrono tutta la costa abruzzese - progetto da 33 milioni di euro in corso di realizzazione, finanziato in gran parte con fondi Fas.

Nel piano della mobilità sostenibile del Comune viene indicato l'obiettivo relativo alla crescita degli spostamenti urbani ciclabili dall'attuale quota, inferiore al 2%, al 15%, entro il 2050. Un'ambizione piuttosto pessimistica rispetto a ciò che accade nel resto d'Europa. Intanto è prevista la realizzazione di nuove piste ciclabili. E l'assessore garantisce: "Ci sarà una logica 'BiciPlan', verranno connesse le piste esistenti e verranno creati nuovi elementi, in sinergia tra loro, per arrivare alla cosiddetta Ciclopolitana di Pescara".

 

INQUINAMENTO

I temi della viabilità e della mobilità ciclabile, insieme al problema del traffico, sono strettamente connessi a quello dell'inquinamento ambientale e della qualità dell'aria. Questione che, generalmente, complici le condizioni meteorologiche, diventa un problema negli ultimi e nei primi mesi dell'anno. Se negli ultimi giorni la qualità dell'aria è 'buona' o 'accettabile', secondo i rilevamenti dell'Agenzia regionale per la tutela ambientale (Arta), in tutte le stazioni di monitoraggio, il 20 e il 21 ottobre era classificata come 'scadente' nelle centraline di via Firenze nuova, via Sacco e teatro D'Annunzio. Situazione analoga, il 19 ottobre, nelle sole centraline di via Firenze nuova e via Sacco.

Nel 2016 la media annuale giornaliera di polveri sottili (PM10), non ha raggiunto il valore di 40 microgrammi per metro cubo, che è il limite imposto dalla norma, in nessuna postazione di misurazione. Il valore di microgrammi per metro cubo è stato superato 36 volte a fronte delle 35 permesse solo nella centralina di Via Sacco. Diciotto i superamenti nella centralina di teatro D'Annunzio. Negli ultimi sette anni il valore medio di PM10 per quanto riguarda l'esposizione media annuale dei cittadini è stato di 25–26 microgrammi per metro cubo.

 

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