Ecco perché la spalmadebito di D'Alfonso non è una norma salva-Abruzzo


Maquillage: la legge di bilancio vale per tutte le Regioni: altro che "abbiamo fatto la storia"


di Lilli Mandara
Categoria: ABRUZZO
23/10/2017 alle ore 15:58

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“Oggi non è una giornata neutra, oggi facciamo la storia”: scrive così il presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso il 18 ottobre scorso alle 13.10, e in fotocopia partono come missili i comunicati dei tifosi.

La notizia è di quelle che riassunte farebbero drizzare i capelli a qualsiasi buon padre di famiglia: il debito della Regione sarà spalmato in venti anni, e così invece di restituirlo subito, potrai farlo in comode rate.Tutto qui. Ma la chance viene rivenduta dalla presidenza come opportunità concessa solo e soltanto all’Abruzzo.

Scrive D’Alfonso sulla sua bacheca Facebook: “Nella legge di bilancio dello Stato c’è la “norma Abruzzo” che consente di fronteggiare il debito ereditato al 31/12/2014 in 20 esercizi successivi rispetto al debito di oltre 750 milioni di euro, così come risulta cristallizzato da idonea e tipica delibera di Giunta regionale, con l’unico obbligo di aumentare gli investimenti del 2% a partire dal 2018. La finanza pubblica della Regione Abruzzo torna così definitivamente in bonis”.

Un risultato senza pari, evviva evviva. E giù tutti a elogiare, lodare, applaudire. Ma in realtà la norma non è assolutamente una norma salva-Abruzzo, ma è una norma della legge di bilancio che stabilisce che il ripiano del disavanzo 2014 possa essere rideterminato “in quote costanti, in non oltre 20 esercizi per le Regioni che si impegnano a riqualificare la propria spesa attraverso il progressivo incremento degli investimenti”.

Che, alla fine, dovranno essere almeno pari al valore dei pagamenti per il 2017, con una serie di incrementi percentuali che andranno tarati negli anni successivi.

Ma soprattutto la legge di bilancio vale per tutte le Regioni e non solo per l’Abruzzo. “Abbiamo fatto la storia” è quindi un bluff di cui qualsiasi parlamentare che conosca leggi e regolamenti capisce la portata. Senza contare che l’Abruzzo non ha ancora approvato consuntivi, ed è quindi tutto da verificare l’accesso a questa possibilità.

Le foto col ministro Padoan, le parole roboanti, i comunicati altisonanti rappresentano quindi una presa per i fondelli. E la condizione per accedere alla rateizzazione del debito è che la Regione faccia investimenti: ma se, come probabile, D’Alfonso si candiderà alle prossime politiche, sarà un affare che non lo riguarderà. E semmai riguarderà il suo successore. Nel frattempo, pubblicità.

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