I termini erano scaduti, ma il Ministero dell'Ambiente ha accettato ugualmente le integrazioni al progetto da parte delle mutinazionali che vorranno estrarre gli idrocarburi a Bomba. E'l'accusa del Forum H20 secondo cui dal governo è arrivata la possibilità di integrare il progetto al di fuori delle procedure previste dalla legge sulla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale.
“Il tutto su tematiche fondamentali, dalle emissioni in atmosfera al rischio sismico” sottolineano. E presentano una nota dello scorso 4 ottobre comprovante che ad oltre un anno dalla scadenza per le osservazioni del pubblico e da quella per le eventuali integrazioni progettuali concessa dalla legge, il Ministero chiede di integrare il progetto depositato su 30 punti.
“Le norme sulla V.I.A. nel Decreto 152/2006 prevedono, infatti, che si possano integrare i progetti una sola volta – accusa il Forum - e, per giunta, entro tempi ben più ristretti rispetto a quelli concessi ora (30 giorni dalla scadenza della fase delle osservazioni; in questo caso, quindi, la richiesta ministeriale doveva essere inviata entro luglio 2016)”.
Tra l'altro la società proponente su sua iniziativa ha già integrato per ben due volte la documentazione il 30/06/2017 e il 22/08/2017, anche in questo caso fuori tempo massimo previsto dalla legge per le "integrazioni volontarie" (il termine era settembre 2016).
Spulciando le richieste ministeriali si trovano l'approfondimento del percorso delle sentenze che hanno caratterizzato il progetto (punto 1) al rischio incidenti (punto 5), dal principio di Precauzione (punto 9) all'emissione di inquinanti (punto 10), dall'impatto della subsidenza (punti 17) a quello sulle infrastrutture (punto 18). Poi il ciclo idrico, la fauna, gli aspetti socio-economici e tanto altro.
Il Forum è sicuro: “Praticamente si permette di riscrivere il progetto che con ogni probabilità sarà di nuovo ripubblicato vista la rilevanza delle questioni aperte per un nuovo ciclo di osservazioni del pubblico”. Senza dimenticare che l'Abruzzo è una regione “colpita da lutti e tra quelle europee con i maggiori problemi di vulnerabilità sismica”.
Nel progetto si legge che servono "approfondimenti per l'individuazione delle eventuali faglie attive adiacenti (entro 3 km) o prossime (entro 15 km) al giacimento e possibili interferenze con le attività di estrazione, alla luce anche delle recenti indicazioni emerse sia dal rapporto ISPRA su attività antropiche e sismicità indotta/innescata e sugli indirizzi e linee guida emanati dal MISE".
“La presenza di una faglia attiva che corre proprio sotto la diga l'abbiamo segnalata noi nelle osservazioni, basandoci sulle mappe ufficiali del'INGV” rivendica il Forum.
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