Cedolare secca del 10% da estendere anche ai canoni di locazione commerciali. Lo chiede Confcommercio Abruzzo all'indomani della decisione della finanziaria del Governo di applicare la mini cedolare secca del 10% alle locazioni, che diventa così strutturale per gli affitti a canone concordato. Per questo Confcommercio regionale invita i parlamentari abruzzesi "affinché tale provvedimento possa essere esteso anche ai canoni di locazione commerciali”.
Dodici mesi fa infatti i vertici di Confcommercio ed Anci nazionali, Carlo Sangalli e Piero Fassino, sottoscrissero un protocollo di intesa per individuare alcune città sperimentali nelle quali applicare tale agevolazione. “In quel contesto, Confcommercio Abruzzo riuscì a far inserire nell’elenco dei centri sperimentali i comuni abruzzesi di L’Aquila, Chieti, Pescara, Avezzano e Sulmona".
L’applicazione della mini cedolare secca potrebbe rendere meno gravosi i canoni di locazione che i commercianti devono sostenere con grande difficoltà, "portando ad una sostanziosa riduzione dei fitti per gli esercizi commerciali, ciò anche in considerazione delle migliaia di chiusure che si verificano, in particolare nei centri storici, sia per effetto della crisi dei consumi che per gli esosi canoni di locazione che penalizzano la gestione delle aziende commerciali", ribadisce Confcommercio.
"Se si vuole davvero contrastare il fenomeno dello spopolamento e dell’impoverimento dell’economia, poiché laddove si abbassano le saracinesche e si spengono le vetrine prendono il sopravvento l’abbandono, il degrado ed i fenomeni di criminalità che compromettono il benessere e la sicurezza dei cittadini, bisogna agire e proprio per questo Confcommercio Abruzzo invita tutti i parlamentari abruzzesi a voler inserire emendamenti alla manovra in tal senso, considerato anche che ben due Capoluoghi di provincia, L’Aquila e Teramo, hanno dovuto subire, oltre al fenomeno nazionale della crisi anche gli effetti negativi dei sismi che si sono succeduti dal 2009 ad oggi".
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