IL TALLONE D'ACHILLE


Speciale canile


di LiberalChic
Categoria: Tallone D'Achille
05/11/2025 alle ore 10:48



Chieti, città dei cani fedeli e dei bilanci infedeli

Spoiler: il rifugio comunale “Achille Bonincontro” vive perché una piccola trincea di volontari non molla mai, vacilla perché l’ente proprietario — il Comune — è storicamente in ritardo quando conta: pagamenti, manutenzioni, decisioni. 

 Due padroni per una cuccia

La struttura è di proprietà comunale, iscrizione n. 11 dell’Albo regionale; la gestione quotidiana (cibo, pulizie, adozioni, accoglienza) è affidata da oltre vent’anni all’associazione AS.A.D.A. Onlus. Un modello ibrido: pubblico in testa, volontariato nelle zampe. È il punto di forza (passione e risultati) e la fragilità cronica (dipendenza dai fondi comunali e dalla loro puntualità).

La matematica della precarietà

Nel 2018 l’associazione denuncia 11 mesi di rimborsi non versati: 78.100 € di arretrato, fornitori col fiato corto, rischio blocco cure e alimenti per circa 250 cani. L’assessore promette: “le liquidazioni arrivano”. Arrivarono, dopo la grancassa mediatica. Schema ricorrente: prima l’inerzia, poi l’urgenza.

Quando i NAS spengono la luce

Gennaio 2023: ispezione NAS. Esito? Impianto elettrico vecchio e non a norma, assenza di lampade a infrarossi per il freddo, termine perentorio 6 mesi per i lavori o scatta la chiusura con trasferimento dei cani. La burocrazia tentenna, la scadenza incombe, i volontari tremano più dei neon. Poi il Comune affida progettazione e lavori (Electra System, 15.542,80 €) e sblocca la pratica. Morale: si agisce quando il 

Qui l’acqua non disseta: allaga

Il rifugio sta a ridosso del fiume Alento, il 27 marzo 2023 l’esondazione mette in ginocchio l’area: volontari con l’acqua alle ginocchia evacuano in emergenza centinaia di cani anziani, timidi, difficili. Domanda semplice: perché una struttura così esposta non ha ancora un piano anti-allagamento con procedure, dotazioni e rifugi rialzati obbligatori? (Silenzio in sala.)

Il giorno che volevano svuotare tutto

2015, vizio urbanistico: il canile non era allineato al PRG. Il dirigente ordina la chiusura e il trasferimento di 320 cani in cinque strutture fuori città: da 0,80 €/giorno (gestione AS.A.D.A.) a 2–4,5 €/giorno (strutture esterne). I volontari bloccano i furgoni e il sindaco firma un’ordinanza d’urgenza che proroga la gestione. Vittoria? Sì. Ma che prezzo paghiamo ogni volta per correggere decisioni miopi?

Quando il pubblico si sveglia (tardi, ma si sveglia)

Tra 2023 e 2024 l’amministrazione Ferrara/Stella cambia passo: >180.000 € dal bilancio, 100.000 € regionali (emendamento Barbara Stella, M5S), accordo operativo con ASL02 per microchip, prevenzione randagismo, campagne adozione. Bene. Adesso trasformiamo la terapia intensiva in medicina preventiva: programmazione, manutenzione, pagamenti regolari. Ricordiamolo: il Comune è proprietario e responsabile della manutenzione straordinaria.

Il canile che fa scuola

Mentre si rincorrono determine, AS.A.D.A. porta a casa risultati “da impresa sociale”:

  • ~1.000 adozioni in 5 anni con progetto “Adotta un Amico”, open day, social, piattaforme (Empethy), eventi in città.
     
  • Progetti educativi: contro il bullismo con le scuole; “Il mio migliore Amico” per persone con Parkinson/Alzheimer — “gli ultimi che curano gli ultimi”.
     
  • Raccolte fondi creative (CANILEndario da 15 anni, serate solidali), collaborazioni inedite (es. Chieti Calcio + ENPA).
    Questa rete civica rende il canile “too important to fail”: quando il Comune tentenna, la città spinge.

IL CARTELLINO (sì, la pagella… ma diversa)

  • Governance: proprietario pubblico + gestore volontario = ibrido virtuoso se il Comune fa il Comune. Oggi: 6½ (in risalita).
  • Finanza ordinaria: ritardi storici intollerabili; dal 2023 fondi straordinari ok. Oggi: 6 (serve continuità)
  • Sicurezza strutturale: NAS come sveglia, lavori avviati, ma serve piano anti-alluvione. Oggi: 6.
  • Benessere & adozioni: numeri, strategie, rete sociale. Oggi: 9 (bravi, punto).

LE 5 MOSSE CHE NON FANNO NOTIZIA (MA SALVANO I CANI)

  1. Piano Allagamenti Alento: micro-mappa di esodo, passerelle rialzate modulari, stoccaggio emergenza, gruppi elettrogeni e pompe dedicate; simulazione annuale.
     
  2. Pagamenti a KPI: tranche mensili automatiche su obiettivi misurabili (capienza ≤ 250 cani, tempi cure, adozioni). Basta “eroismo a credito”.
     
  3. Manutenzione programmata: registro digitale (impianti, box, recinzioni) con scadenze, costi e foto prima/dopo pubbliche.
     
  4. Prevenzione a monte (con ASL02): microchip massivi, sterilizzazioni mirate, controlli su cucciolate “casalinghe”. Target regionale: “canili zero” modello Fossacesia.
     
  5. Cruscotto pubblico mensile: ingressi/uscite, tempi medi permanenza, fondi incassati/liquidati, segnalazioni risolte. Fiducia = numeri.

DUE BUFALE DA FERMARE AI CANCELLI

  • “Il canile è pieno, non si può fare di meglio” → Falso pigro: quando paghi in tempo, programmi le cure e spingi sulle adozioni, la permanenza media scende. I dati delle campagne AS.A.D.A. lo dimostrano.
     
  • “È solo un luogo di custodia” → No: è un centro civico con progetti educativi e terapeutici riconosciuti. Lo dice il Comune, non il mio cuore tenero.

APPENDICE PRATICA (per chi vuole passare dal like all’azione)

  • Adotta: visite tutti i giorni 9–16; info e incontri guidati con i volontari (educatori inclusi). Contatti: 347 151 9705 – 339 755 3238 – info@canilerifugio.org. Piattaforme: Empethy & co.
     
  • Diventa volontario: pulizie, passeggiate, eventi, comunicazione; per i minori servono regole specifiche. Chiedi ad AS.A.D.A.; fanno sul serio, ma con il sorriso.
     
  • Dona: denaro (IBAN/PayPal tramite campagne attive) o beni (cibo, coperte, farmaci, detergenti). Nota: in emergenza aziende e privati hanno coperto tonnellate di alimenti — si può rifare.

LIBERALOPINION 

  1. Il canile non è beneficenza: è un servizio pubblico. Se lo paghi come una colletta parrocchiale, avrai emergenze a ciclo continuo.
     
  2. Gli eroi non bastano. AS.A.D.A. ha tenuto in piedi la baracca con ingegno e reti sociali; adesso tocca alla macchina comunale dimostrare che “straordinario” può diventare ordinario.
     
  3. Prevenire è meno instagrammabile ma più civile: microchip, sterilizzazioni, controlli. L’obiettivo non è un canile grande, è un canile sempre più vuoto.
     

Achille a Chieti aveva un punto debole, il nostro, oggi, è la memoria corta: ogni volta che l’onda sale, promettiamo di cambiare; quando scende, ricominciamo a rimandare. I cani non rimandano: aspettano. 

Facciamogli trovare persone, non scuse.  — #LiberalChic