Progetto Noemi e Caregiver: in 130 chiedono assistenza alla Regione (non prebende o poltrone)


La Giunta D'Alfonso non risponde sul bando Caregiver senza fondi e sul reparto di terapia sub-intensiva ancora chiuso


di Paolo Falliro
Categoria: ABRUZZO
17/10/2017 alle ore 09:44

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Caregiver, la Regione fa aspettare 130 famiglie che non chiedono prebende o poltrone nei Cda ma solo fondi per il reparto di terapia sub-intensiva di Pescara che è ancora chiuso. Un'odissea quella dell'associazione Progetto Noemi, animata da Andrea Sciarretta padre della piccola Noemi, di 5 anni, originaria di Guardiagrele e affetta da Atrofia muscolare spinale.

Avrebbero dovuto già 30 giorni fa ottenere una risposta dalla Giunta regionale e invece un'altra scrollata di spalle. Ieri l'ennesimo vertice, annunciato come risolutore, ma andato malatamente deserto, con al centro il bando regionale Caregiver 2017 per i genitori dei bimbi affetti da malattie rare e gravissime, accanto all'apertura del reparto di Terapia sub intensiva pediatrica all'ospedale di Pescara: che è arredato e dotato della strumentazione necessaria, ma ancora chiuso per le stesse motivazioni di quello di Vasto.

“Siamo esasperati” è la vulgata dei genitori, anche perché chiedono il minimo. Ma alla riunione il Governatore D'Alfonso non si è presentato, sostituito dal suo segretario particolare Enzo Del Vecchio, dall’assessore Marinella Sclocco e dal primario del reparto di Pediatria dell’ospedale di Pescara, Giuliano Lombardi.

Un po' poco, con tutto il rispetto per i presenti anche perché in gioco non ci sono, per dirne una, i fondi per un campetto di provincia, o per una pur bella e utile pista ciclabile, o per i sei per tre legati al marketing turistico: qui si parla di salute e bimbi davvero in difficoltà su cui certe sbavature andrebbero evitate.

Tra l'altro proprio dall'assessore si apprende che sarebbe anche pronto il bando in questione, ma non può essere pubblicato perché mancano le coperture economiche, circa 280 mila euro. Invece il reparto non apre per mancanza di infermieri, in una terra dove il lavoro non abbonda come dimostrano i dati del primo trimestre 2017 (il peggiore degli ultimi dieci anni) con l'occupazione che ha registrato una flessione del 3,7%.

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