IL TALLONE d'ACHILLE - puntata 5


METTIAMOCI IN VETRINA


di LiberalChic
Categoria: Tallone D'Achille
23/01/2025 alle ore 10:23



Cari concittadini, oggi parliamo del centro storico di Chieti. Quello che amiamo nominare come "cuore della città" ma che, a guardarlo bene, batte un po' a fatica. Le vetrine sono li, lucide o polverose a seconda delle giornate, i negozianti sorridono come gladiatori al decimo round, ma il movimento è poco.

Qualcuno pensa che "tanto è così dappertutto", no, cari: non è così dappertutto, è cosi qui, perché ci siamo abituati a vedere le cose che si spengono, senza fare nulla per riaccenderle.
 

Se il centro è fermo, dobbiamo farlo muovere noi. Letteralmente. Come?

Trasformando le vetrine, i negozi e i vicoli in palcoscenici temporanei. Non per grandi eventi, ma per piccole azioni visibili e praticabili subito.

1. Le vetrine viventi

Le vetrine vuote o silenziose non servono a nessuno. Ma se invece diventassero vive, anche solo per un paio d'ore? Lanciamo il progetto delle "vetrine animate":

  • Ogni negozio mette una persona vera in vetrina per qualche ora. Non un manichino, ma artigiani che creano, parrucchieri che acconciano, baristi che preparano caffè.
  • E nei negozi chiusi? Installazioni temporanee con artisti locali che dipingono o costruiscono qualcosa dal vivo.

Chi passa si ferma, guarda, scatta una foto, magari entra, non si risolve il PIL, ma si riaccende l'attenzione.

2. La mappa del commercio reale

Sapete quanti negozi esistono ancora a Chieti alta? Probabilmente no, perché non c'è una mappa che li mostri tutti insieme. Creiamo una mappa cartacea e digitale del centro storico, con un nome ironico tipo "Qui si compra, qui si beve, qui si chiacchiera".

  • Ogni negozio, ogni bar, ogni artigiano partecipa. Ci mette la faccia e una piccola offerta speciale: "Passa da noi con la mappa, ti aspetta un caffè offerto o uno sconto simbolico".
  • La mappa gira sui social, nei gruppi WhatsApp, nei bar. La condividiamo, la usiamo, la viviamo.

3. Le "panchine del racconto"

Nei vicoli e nelle piazzette spuntano piccole panchine temporanee, ognuna con una storia da raccontare. Una frase di un poeta teatino, un ricordo di una vecchia bottega, o semplicemente un invito tipo:

• "Siediti qui e fai due chiacchiere con uno sconosciuto".
 

L'idea è questa: il centro si vive anche fermandosi, non solo correndo via, le storie di chi c'è stato — e di chi c'è ancora — valgono più di mille cartelloni pubblicitari.

La soluzione per il centro storico non arriverà con milioni di euro e cattedrali nel deserto, arriverà da piccole cose, fatte con ironia, ingegno e un pizzico di follia teatina.

e goriani, asto ati e oro siane in ventaro, quasa di girovo riane chieti

alta è come un vecchio teatro: ha bisogno di pubblico per tornare in scena.

Ci vediamo li, dove la città è ancora viva e aspetta solo che torniamo a guardarla.

alla prossima dal Vs curioso #LiberalChic