Il centrodestra abruzzese è in grande fermento. Come osservato ieri su queste colonne con i mal di pancia romani che potrebbero sfociare in una decisione clamorosa, e in attesa dell'approvazione del Rosatellum, sono partite le manovre in vista della corsa per le politiche.
Ecco un quadro dello stato di salute della vecchia Casa delle Libertà nella nostra regione, al netto di cambi di casacca, riposizionamenti e abboccamenti.
CHI ESCE
E' fuga da Forza Italia tra i deputati abruzzesi eletti nel 2013: fedele a Berlusconi resta solo Fabrizio Di Stefano, in lizza per un posto al Senato, mentre Tancredi e Piccone sono passati armi e bagagli con Ncd. I neo alfaniani confidano nella conferma, sempre che Maurizio Lupi non cambi le carte in tavola. Con la soglia di sbarramento al 3%, il Nuovo Centrodestra che viaggia a braccetto con il centrosinistra dovrebbe essere nelle condizioni di continuare a svolgere il proprio ruolo di ago della bilancia, facendo valere il proprio potere negoziale.
CHIAVAROLI
Un potere quanto mai redditizio, come insegna la senatrice Federica Chiavaroli, che da quando è passata con Alfano ha ottenuto il sottosegretariato alla Giustizia e il ruolo di numero uno del partito in Abruzzo. Il suo radicamento in Abruzzo scricchiola, ma la senatrice cerca di recuperare il terreno perduto presenziando ad ogni convegno, inaugurazione o cerimonia in corso di svolgimento nella zona. Intanto prosegue l'idillio con il presidente della Regione Luciano D’Alfonso, insieme al quale negli ultimi tempi ha condiviso scelte e nomine.
IDEA
Restando al Senato, che si prepara ad affrontare il nodo della legge elettorale, è ormai alle porte un coordinamento tra forze “liberali, cristiane e conservatrici”, ovvero una realtà frutto dell'unione tra Idea, il gruppo di Gaetano Quagliariello, e Forza Italia, con l’aggiunta delle componenti di centrodestra di Gal e Pli. I veterani di Forza Italia sono Antonio Razzi e Paola Pelino: saranno rieletti? E se così fosse, che margini avrà Fabrizio Di Stefano, che punta tutto sulla corsa a Palazzo Madama?
FORZA ITALIA
Nazario Pagano, coordinatore regionale di Forza Italia, è un vaso di coccio in mezzo a tanti vasi di ferro. I bene informati lo considerano un uomo solo al comando ed è da molto tempo che non si misura direttamente con un appuntamento elettorale. Tutti aspetti che sembrano indicare un indebolimento del proprio radicamento sul territorio.
Eppure, checché se ne dica e pur non avendo il pieno controllo del partito, Pagano ha ottimi rapporti con Silvio Berlusconi e una elevata capacità di intessere relazioni nei salotti romani. Se dunque - come sembra - è fuori dai giochi almeno per le politiche regionali, la sua aspirazione ad un posto in parlamento potrebbe trovare riscontro. Nel frattempo ha scaldato i motori, riavviando la stagione del tesseramento, che già gli è fruttata il ritorno a casa di Umberto Di Primio, sindaco di Chieti, recentemente fuoriuscito da Ncd.
DI PRIMIO
“Mi metto in gioco, sapendo di assumere nuove e diverse responsabilità - sono le parole con le quali Di Primio, qualche mese fa, ha annunciato la sua adesione a Forza Italia -. Devo ringraziare il presidente Berlusconi per la fiducia che ha voluto darmi, il coordinatore regionale di FI, Nazario Pagano, e l’onorevole Paola Pelino per avermi accompagnato in questo percorso e, come sempre, sono pronto a lavorare con gli altri e per gli altri. Le elezioni politiche del 2018 e quelle regionali subito dopo, saranno il primo banco di prova e l’occasione per proporre agli abruzzesi una alternativa credibile ed efficiente al deludente e dannoso governo regionale e nazionale di centrosinistra”.
LA TRIADE SCRICCHIOLA?
L’equilibrio della triade Di Stefano (al Parlamento), Febbo (in Regione) e Di Primio (sindaco) sembra avere subito un contraccolpo dopo l’adesione del primo cittadino a Forza Italia. Non è chiaro, infatti, come mai il sindaco sia sceso a patti con Berlusconi: vuole forse andare a Roma? Un chiaro segnale delle tensioni in atto si è avuto in settimana, quando Febbo è sbarcato a Chieti a braccetto con D'Alfonso, per annunciare soldi e interventi nella città teatina. Di Primio non è stato neanche invitato e ha accusato il governatore di "ineducazione istituzionale".
QUI REGIONE
Oltre a Febbo, in consiglio regionale il centrodestra schiera Gianni Chiodi, Lorenzo Sospiri, Paolo Gatti e Emilio Iampieri, in quota Forza Italia, Giorgio D’Ignazio dell'Ncd e Mauro Di Dalmazio per Abruzzo Futuro. Ognuno di loro farebbe carte false per un posto in parlamento. Sospiri potrebbe tentare la corsa verso Roma entrando in Fratelli d'Italia, mentre - dopo alcuni abboccamenti - Noi con Salvini avrebbe chiuso la porta a diversi consiglieri uscenti di Forza Italia, poiché non vuole trasmettere l'immagine di partito di "riciclati".
NEI COMUNI
Nelle quattro province abruzzesi tre sindaci sono di centrodestra: l'aquilano Pierluigi Biondi, il teatino Di Primio e Maurizio Brucchi a Teramo. Notizia di questi giorni, poi, è che per la prima volta in Abruzzo un sindaco entra nell’organizzazione della Lega: si tratta di Pietro Quaresimale, il primo cittadino di Campli (Te) divenuto da pochi giorni coordinatore territoriale di Noi con Salvini.
Restando a Teramo, dalla lettura degli schieramenti di centrodestra al consiglio comunale, si leggono i nomi di Italo Ferrante e Giuseppe Grande; il consigliere Micheli Raimondo per Fratelli d’Italia, Tiberii Pasquale e Luca Corono per Ncd; Francesca Di Egidio, Battista Quintiliani e altri ancora per Futuro in.
A Pescara c’è la coalizione FI guidata da Marcello Antonelli, con Luigi Albore Mascia e Vincenzo Dincecco; Guerino Testa e Alfredo Cremonese per Pescara in Testa.
Consiglieri di centrodestra al comune di Chieti sono Stefano Costa, Stefano Rispoli, Elisabetta Fusilli, Marco D’Ingiullo, Maura Micomonaco per FI; Stefania Donatelli, Roberto Melideo, Donato Tacconelli per Ncd; per la lista civica Identità, infine, Nicoletta Di Biase, Marco Di Paolo, Graziano Marino, Nicola Rapposelli.
A L’Aquila, freschi di vittoria, si trovano 7 consiglieri di Forza Italia, fra di loro, i preferiti sono Roberto Tinari e Guido Liris che da soli hanno portato oltre 1500 voti alla causa della coalizione di centrodestra. A loro si aggiungono Vito Colonna e tre donne: Sabrina Di Cosimo, Maria Luisa Ianni ed Elisabetta De Biasis. Ultimo ad entrare il giovane Roberto jr Silveri.
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