"La Regione Abruzzo continua a dispensare consulenze esterne. Questa volta arrivano dal Dipartimento Politiche agricole della Regione Abruzzo su specifici lavori che potevano e dovevano essere svolti sia dai dipendenti della stessa struttura sia dai Centri di ricerca quali il Cotir di Vasto ed il Crivea di Miglianico che vengono entrambe depauperate del loro lavoro confermando quindi la volontà di chiuderle definitivamente".
Così il consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo sulla Determina del Dipartimento Agricoltura numero 396 del 25 settembre e sulla DGR numero 505 del 15 settembre dove vengono esternalizzate varie e diverse attività. Nello specifico con la determina numero 396 vengono affidati servizi professionali, per una ammontare di 24.339,00 euro ad una società con sede a Roma per la valutazione ai fini istruttori delle domande presentate per le Misura 4 (sottomisure 4.1.1 e 4.2.1) e Misura 7.4.1 del PSR 2014-2020.
In sostanza, osserva Febbo, quattro persone dovrebbero istruire circa 400 domande quando ci sono i dipendenti regionali che da sempre hanno svolto questo specifico compito. E si chiede: come mai gli uffici preposti della Direzione agricoltura non svolgono attività di valutazione delle domande arrivate?
Quali mansioni e compiti svolgono le strutture periferiche sul territorio? Questa società valuterà tutte le istruttorie dei bandi del PSR? Questa Società ha i titoli per determinare le graduatorie? E le spese degli eventuali contenziosi che dovessero insorgere circa le graduatorie a carico di chi saranno?
A sottolineare e confermare i ritardi, la confusione e i pasticci creati sempre all'interno della Direzione Politiche agricole, aggiunge, arriva la singolare riunione programmata per il 13 ottobre espressamente dal Presidente D'Alfonso che veste per un giorno i panni di delegato all'agricoltura e convoca nei suoi uffici lo stesso assessore Pepe, il direttore Di Paolo e le Organizzazioni Professionali avente per oggetto 'Programma di Sviluppo Rurale e nuove emergenze'.
“Credo – conclude Febbo - che non bisogna aggiungere altro per certificare quello che ho da tempo denunciato, ossia le tante problematiche irrisolte che vive ancora il mondo primario e la stessa struttura dove, dopo tre anni e mezzo, ci sono ancora tante difficoltà da affrontare e risolvere".
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