Due progetti, un milione di fondi e cervelli teramani, giapponesi e israeliani. L'ateneo di Teramo presenta due progetti internazionali: Drynet e Drystore con la possibilità di effettuare in diretta, nel giorno della presentazione alla stampa, un esperimento di reidratazione di insetti disidratati.
Il primo, di cui l’Ateneo teramano è capofila con il docente di fisiologia Pasqualino Loi, è finanziato per 896.000 euro da Horizon2020, Marie Curie Action “RISE” e riguarda la costituzione di una rete di ricerca interdisciplinare per verificare la possibilità di indurre la disidratazione reversibile in cellule e gameti di mammifero.
Nello specifico Drynet significa definire una rete di ricerca interdisciplinare / settoriale / internazionale per esplorare lo stoccaggio anidro come una strategia alternativa per mantenere biobanche di cellule, gameti ed embrioni.
Il secondo, con una dotazione di 288.530 euro, verrà condotto sperimentalmente dallo scienziato di fama internazionale Dr. Joseph Saragusty, vincitore del Fellowship. Scopo del progetto è l’induzione di disidratazione reversibile in gameti (spermatozoi) e cellule. E il suo nome sta a significare l'esplorazione dello stoccaggio anidro di cellule e gameti quale strategia alternativa per lo sviluppo di biobanche, inspirati dalla Natura.
L'appuntamento è per mercoledì 4 ottobre, alle ore 11 nel laboratorio di Embriologia dell'Università teramana, quando sarà eseguito in presa diretta un esperimento in cui alcuni insetti disidratati riprenderanno il ciclo vitale dopo essere stati re-idratati. Grazie ad un semplice microscopio, si riuscirà a osservare l’istante in cui il cuore riprenderà a battere, sino alla completa ripresa della motilità della larva.
Alla conferenza stampa con il prof. Loi e il rettore Luciano D’Amico interverranno alcuni partner del progetto: l’israeliano Joseph Saragusty (Drystore), e il giapponese Kasutsugu Matzukawa (Drynet).
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