Macron si fa sovranista e "piazza" a Tsipras i nuovi caccia francotedeschi


Il Presidente francese raccoglie i frutti della visita ad Atene, anche con privatizzazioni a buon mercato (come acqua a gas)


di Francesco De Palo
Categoria: Francesco De Palo
18/09/2017 alle ore 14:33

Tag correlati: #depalo#eurogruppo#grecia#impaginato#macron#tsipras

La location era di quelle che tolgono il fiato. La collina della Pnice, spalle all'Acropoli e al tempio della civiltà. Ma dai buoni propositi di democrazia e di europluralismo, di cui era stracolmo il discorso di Emmanuel Macron, si è presto passati agli affari e ai potenziali nuovi contratti.

Il numero uno dell'Eliseo fa il sovranista e vende a Tsipras il nuovo caccia franco-tedesco, dopo aver chiesto al premier ellenico in odore di elezioni (e di Eurogruppo) di cedere alla Francia utilities significative (e low cost) come acqua a gas.

La due giorni di visita in Grecia della coppia presidenziale francese, paparazzata da mezzo mondo, ha avuto due facce: quella istituzionale, con il tour archeologico in visita ad Acropoli, Agorà, Capo Sounion e Museo Nazionale; e quella pragmatico-nazionalista, con il business-meeting alla Fondazione Niarchos dove Macron è giunto accompagnato dai Ceo di compagnie del calibro di Suez, Total, EDF, Sanofi, ORPEA, Bpfrance e CMA-CGM.

Quest'ultima, colosso marsigliese divenuto la terza realtà marittima mondiale in campo di containers, ha appena privatizzato il 67% del porto di Salonicco con un partner tedesco legato a Deutsch Bank ed uno ellino-russo, si dice per bilanciare l'invasività cinese che ha messo le mani sul Pireo e quindi su buona parte del traffico mediterraneo.

Ma oltre a infrastrutture, turismo, Ict, new media e gas (con il colosso Total già attivo nella ricerca di idrocarburi a Creta e Cefalonia) è al settore difesa che Macron punta. Gli armamenti sono un bene di “largo consumo” in Grecia, tanto nel recente passato che in questi anni di crisi. Fino al 2014 Atene spendeva il 3,6% del pil (solo limato nell'ultimo biennio): una montagna di soldi.

Il motivo? Secondo tutti i governi perché non cessano le provocazioni di Ankara, con quotidiani sconfinamenti aerei di caccia turchi; Erdogan rivendica ancora alcuni atolli dell'Egeo nord orientale e a Cipro mette i bastoni fra le ruote agli europei in cerca di gas. Per questo Macron avrebbe chiesto a Tsipras di acquistare il nuovo caccia di concept franco-tedesco per sostituire gli obsoleti F-16 greci.

Lo scorso 13 luglio c'è stato l'annuncio congiunto, di Merkel e Macron, della costruzione di un nuovo aeroplano. Nelle intenzioni di Germania e Francia, dopo le polemiche su tempi e costi degli F-35, c'è il rinnovo “artigianale” di velivoli d’attacco come Typhoon, Rafale, Mirage, Tornado, F-18. E non solo ad uso e consumo interno, ma soprattutto in chiave di esportazione.

Sì, esportazione. Così come fatto da Berlino che in Grecia ha fatto affaroni. Krauss-Maffei Wegmann, Tyssen e Siemens hanno venduto ad Atene fino a ieri carri armati Leopard, sottomarini (di cui uno con un timone rotto), munizioni e missili. Anche con l'aiuto di bustarelle milionarie, come rivelato ai magistrati dall’ex direttore generale della Difesa ellenica, Antonis Kantàs che ha dato inizio ad un processo ormai sempre più farsa, rinviato già tre volte per mancanza di interpreti e per la misteriosa rinuncia di un giudice.

E Tsipras, in cambio dell'appoggio in chiave anti-Schaeuble ricevuto dal ministro dell'economia francese Le Maire circa le decisioni dell'Eurogruppo di Tallin, “concede” a Parigi anche il porto di Salonicco, acqua ed elettricità a Suez e EDF, ma scontrandosi con i malumori dell’ala più integralista di Syriza.

Il partito di Tsipras da sempre si è opposto alla privatizzazione dell’acque, ma oggi dopo il via libera del giovane leader, è dato da tutti i sondaggi in flessione: sempre più in testa i liberal-conservatori di Nea Dimokratia, guidati dal 47enne Kyriakos Mytsotakis.

twitter@FDepalo