Evros, la frontiera di burro da dove passano i jihadisti


Al confine tra Turchia e Grecia è emergenza terrorismo


di Francesco De Palo
Categoria: Francesco De Palo
01/10/2019 alle ore 14:27



Altro che migranti, è allarme jihadisti al confine tra Turchia e Grecia. Lo dimostra il passaggio pochi giorni fa di mille jihadisti dalla Siria alla Turchia attraverso la stazione di confine Bab al-Hawa. Non sono tornati indietro in Siria e Intlib, non sono rimasti in Turchia, né hanno cercato sponde più a sud (Egitto). E'la ragione per cui aumenta il numero di analisti che pensano ad un transito in Grecia, sul fiume Evros. 

Nel mese che si è appena concluso la Grecia ha registrato il maggiore flusso di migranti dell'utimo biennio: facile quindi mescolarsi a richiedenti asilo o a stranieri senza documenti dopo una traversata in mare tra pakistani, afghani e africani. Ma il punto è che mentre tutte le forze di sicurezza erano concentrate nelle tre isole greche con più alti margini di accoglienza, ovvero Lesbo, Chios e Kos, a Evros gli adepti dell'Isis erano liberi di valicare il confine per raggiungere il centro Europa.

Gli investigatori dell'antiterrorismo temono che Erdogan abbia intenzionalmente chiuso un occhio dinanzi al passaggio dei jihadisti in Grecia, potendo contare su due basi “sicure”: una in Bulgaria, dove il gruppo musulmano di Kirjali è di fatto un avamposto turco sul costone balcanico e una nella Grecia settentrionale, nella città di Komotini, in una regione ellenica dove alle ultime elezioni si è presentato anche un partito espressamente filo turco composto da turchi che risiedono lì da anni.

Che i terroristi abbiano usato più volte l'escamotage della migrazione come vettore per entrare in Europa non è un fatto nuovo: esattamente un anno fa era stato l'allora Commissario europeo all'immigrazione, Dimitris Avramopoulos, a confessare ciò che tutti sospettavano, rispondendo ad un'interrogazione scritta dall'eurodeputato ceco del Ppe Tomá Zdechovský. E disse che «in base ai dati di Europol, più di 200.000 persone hanno attraversato i confini europei in questo modo l'anno scorso. Gli esperti di sicurezza avvertono che queste pratiche sono una causa di entrata incontrollata di criminali e terroristi nell'Ue».

 

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