La richiesta di impeachment al Presidente americano Donald Trump arriva in un momento delicatissimo sul piano internazionale. Non a caso proprio in questa settimana il Segretario di Stato, Mike Pompeo, avrà una serie di incontri nelle maggiori capitali europee per discutere di geopolitica, dossier energetico, migrazioni e terrorismo (con i casi di Libia e Siria che investono direttamente Italia e Turchia).
Per cui la settimana che si apre oggi sarà molto trafficata alla Camera dei Rappresentanti con alcune testimonianze che deporranno sulle accuse avanzate da un informatore della comunità dell'intelligence statunitense.
Sugli scudi la telefonata del 25 luglio in cui Trump avrebbe chiesto al presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy di indagare su Joe Biden, uno dei principali candidati democratici che intendono sfidarlo nel 2020, e suo figlio Hunter, presente nel consiglio di amministrazione di una compagnia di gas ucraina. Secondo i dem Trump avrebbe esercitato pressioni su un alleato vulnerabile per guadagnare terreno su un rivale politico. Infatti la telefonata di Trump del 25 luglio è successiva al congelamento di 400 milioni di dollari in aiuti destinati all'Ucraina per fronteggiare le insurrezioni dei separatisti filo russi.
Tra le audizioni a porte chiuse si segnala quella dell'ispettore generale della comunità dell'intelligence, Michael Atkinson. Ma è il quadro di insieme in cui si muove la procedura che è foriero di preoccupazioni. La situazione in Medio Oriente è bollente, con le rivendicazioni iraniane contro l'occidente, intrecciate agli attacchi contro gli stabilimnti sauditi di Aramco che hanno aperto anche il fronte della sicurezza negli impianti energetici, siano petroliferi, di gas o di energia fotovoltaica.
Inoltre l'Egitto negli ultimi tre giorni è stato interessato da una serie di manifestazioni di protesta, con il governo di Al Sisi che accusa la frangia della Fratellanza Musulmana vicina all'Isis e che può contare sugli appoggi di Ankara.
Non va sottovalutato infine il dossier migranti, con il Mediterraneo ancora a ribollire per nuovi arrivi e per le proteste in Grecia, che ieri hanno fatto due morti carbolizzati nell'hotspot di Moria. Per cui l'agenda di Pompeo non sono è densa di incontri, ma carica di aspettative e tensioni.
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