Sanità, armi e immigrazione sono i tre temi principali su cui si sta strutturando la campagna per le primarie dem Usa, in programma nel 2020. Ieri dieci candidati, scelti tra i più performanti, hanno incrociato le lame in tv su palco di Houston, con sorpese e conferme. Ovvero Joe Biden, i senatori statunitensi Cory Booker, Kamala Harris, Amy Klobuchar, Bernie Sanders ed Elizabeth Warren, South Bend, il sindaco dell'Indiana Pete Buttigieg, l'ex rappresentante degli Stati Uniti Beto O'Rourke, l'ex segretario degli alloggi e lo sviluppo urbano degli Stati Uniti Julian Castro e l'imprenditore Andrew Yang.
In primis la salute. L'ex vicepresidente Biden ha ovviamente difeso l'Obamacare sulle cure, mentre i popolari Sanders e Warren da tempo hanno scelto una strada opposta, basata sul sostegno incondizionato al Medicare-for-all. In quel caso (per cui non sono ancora state indicate le coperture dai proponenti) si otterebbe un piano sanitario che eliminerebbe di fatto l'intero universo delle assicurazioni private.
In secondo luogo il tema delle armi, visto che nell'ultimo mese si sono verificati numerosi episodi di violenza a fuoco nel paese: il più grave quello in Texas, a El Paso, dove 22 persone hanno perso la vita. Proprio di El Paso è il candidato O'Rourke, che ha risposto di sì a chi gli chiedeva se volesse istituire i riacquisti obbligatori per alcune mitragliatrici se eletto presidente.
Infine i migranti, su cui alla domanda se i sostenitori di Trump fossero razzisti, dati i riferimenti del presidente agli immigrati messicani come stupratori e criminali, il candidato Buttigieg ha risposto: "Chiunque sostenga questo sostiene il razzismo".
Warren ha puntato l'indice sul ritiro degli Stati Uniti degli aiuti in America Centrale, mentre il candidato Yang ha portato avanti il suo suo status di figlio di immigrati e ha definito l'immigrazione "positiva per il nostro dinamismo economico e sociale", aprendo ad una continuazione delle policies dell'amministrazione Obama.
Resta un dato oggettivo: dei candidati dem, Biden è quello che mostra più padronanza del palco, dei temi e delle dinamiche (nazionali e non). Alcune promesse come sulla sanità per tutti, oltre al titolo non sembrano avere la necessaria base tecnica e programmatica. Più in generale spicca una diffusa sensazione da “sei politico” che i candidati hanno mostrato in tv. Tra loro un sei e mezzo va dato solo a Biden, quantomeno perché non è affondato nei “non so” o in alcuni imbarazzi di altri candidati.
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