Difesa, strategie e realpolitik: ciò che serve alla nuova Ue


Consigli non richiesti a Bruxelles per aprire un nuovo cantiere ed evitare l'oblio


di Francesco De Palo
Categoria: Francesco De Palo
29/08/2019 alle ore 09:13



Germania in recessione, Macron iper attivo, Londra col Parlamento chiuso, Italia che torna instabile e che conferma il debito pubblico monstre. Che cosa ci aspetta in questo quadrimestre di fine anno? Come potrà l'Ue provare ad evolversi senza rischiare lo schiacciamento e quindi l'irrilevanza internazionale?

E ancora, le partite irrisolte come la difesa comune, una politica estera davvero espansiva e una rete di alleanze incentrate sulla realpolitik e sugli equilibri tra paralleli e “nuovi” meridiani, quando saranno giocate fino in fondo?

I numeri di Berlino, innescati dallo scandalo dieselgate e dalla possibile guerra dei dazi per il gasdotto Nord Stream II, sono la fisiologica spia dopo i successi da record del passato lustro. Ma rappresentano anche una pessima notizia per l'Italia, visto che le imprese venete e lombarde contribuiscono al settore automobilistico teutonica con la componentistica.

L'Eliseo, dopo aver concluso con Pechino una straordinaria commessa per decine di Airbus, passaggio che non è stato gradito agli Usa, sta cercando di recuperare terreno con Trump: e l'attivismo macroniano al G7 di Biarritz con il possibile dialogo Usa-Iran è la plastica raffigurazione. Altro è capire se vi saranno davvero possibilità in questo senso, dopo il no di Teheran.

Boris Johnson, il secondo premier designato a Downing street dopo Theresa May, ha deciso di chiudere il Parlamento fino ad ottobre. In passato una decisione del genere valeva la decapitazione. Nessuno auspica certamente del sangue o delle punizioni corporali, ma è di tutta evidenza come sia una mossa di eccezionale gravità e inconsuetudine che apre praterie a chi chiede il rispetto della forma prima della sostanza.

La crisi di governo italiana, verosimilmente chiusa con il Conte bis, mantiene intatto un vulnus tricolore, pericoloso e incubatore di altra incertezza: un debito pubblico monstre che non scende, ma che aumenta.

Quattro scenari, assolutamente peculiari per gli eurodestini, che dovranno non solo essere monitorati ma scandagliati con attenzione maniacale per carpirne perimetri ed evoluzioni. Anche da questi dipenderà la possibile apertura diun nuovo cantiere dell'Ue ed evitarne l'oblio.

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