Primarie dem, chi sale e chi scende nel borsino Usa


Sorpresa nel primo dibattito tv a Miami: flop Biden & Sanders, Harris sugli scudi


di Francesco De Palo
Categoria: Francesco De Palo
01/07/2019 alle ore 09:05



Venti candidati scandagliati dalla tv per più di tre ore e mezza. Le primarie dei democratici americani riservano colpi di scena in occasione del primo dibattito televisivo a Miami. Tutti, che hanno preso di mira il presidente Donald Trump, si sono però distinti per approccio e freschezza di contenuti. La senatrice californiana di origini giamaicane Kamala Harris ha brillato più di tutti, aprendo un solco rispetto all'ex vicepresidente Joe Biden che i primi sondaggi davano per super favorito.

"Farò in modo che questo microfono che il presidente degli Stati Uniti tiene in mano sia usato in un modo che rifletta i valori del nostro paese", ha detto Harris con piglio gioviale conquistandosi inaspettati consensi. Fino al 2016 ha ricoperto la carica di procuratore generale della California, diventando la seconda donna afroamericana a sedere su quella poltrona. Oggi manifesta un trend di crescita toccando il 12%, guadagnando ben sei punti percentuali rispetto ad una settimana fa. Al momento è al terzo posto, alla pari con la senatrice Elizabeth Warren. Biden resta in testa al 33% ma inizia a guardarsi le spalle.

Il ritornello scelto dall'ex vicepresidente è sempre quello del rapporto tra il denaro e l'attuale inquilino della Casa Bianca, ma ha difettato di impostazione programmatica. "Donald Trump pensa che Wall Street abbia costruito l'America - ha detto Biden - Gli americani della classe media invece hanno costruito l'America." Un passaggio che, anche se condivisibile o meno, è pur sempre scivolato sulla retorica del “tutti contro The Donald”, senza approfondire la propria ricetta di alternativa al tycoon.

Calca la mano Sanders, quando sottolinea che "il popolo americano capisce che Trump è un falso, che Trump è un bugiardo patologico e un razzista, e che ha mentito al popolo americano durante la sua campagna". Ma non gli basta per scalzare i suoi concorrenti.

A questo punto Harris cercherà di capitalizzare il suo trend nel prossimo bimestre quando punterà direttamente a sottrarre sostenitori a Biden pescando nel suo elettorato di riferimento e facendo breccia tra gli afrocamericani che in passato avevano costruito il consenso attorno a Barack Obama.

Dalla sua parte pende il vantaggio rappresentato dal fatto di essere un nome di equilibrio: progressista, con un forte impatto professional alle spalle, donna e non necessariamente troppo vicina al clan Clinton.

 

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