La concorrenza Ue ad intermittenza. Dopo Stx, ecco la manina di stato anche per Air Berlin?


Altro che i principi di Adenauer e Schumann: ora Berlino ha prestato 150 milioni per far volare gli aerei, ma Ryan invoca il biscotto


di Francesco De Palo
Categoria: Francesco De Palo
16/08/2017 alle ore 13:35

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E due. Dopo l'annuncio di Parigi, intenzionata a nazionalizzare la società Stx nella macro polemica con l'Italia, ecco la presa di posizione tedesca di salvare Air Berlin, sull'orlo del fallimento. Infatti il ministero tedesco dell’Economia ha erogato d’urgenza un prestito di 150 milioni di euro per far volare gli aerei teutonici, ma suscitando una montagna di dubbi sia sulla procedura in sé che sul futuro della compagnia.

Bruxelles, che alla concorrenza ha dedicato un commissario ad hoc, sembra fare spallucce quando due soggetti altamente significativi dello scacchiere europeo, come Francia e Germania, non mostrano la sufficiente considerazione per una materia che tutti concordano nel ritenere decisiva per il futuro dei conti Ue. Sembra, però, che la concorrenza nel vecchio continente sia come quelle lampadine ad intermittenza che sono installate su certe navi: si accendono ma, dopo una manciata di minuti, si spengono e poi di nuovo scimmiottano il codice morse. Un po' come se i principi declinati dai padri europei Adenauer e Schumann fossero ora diciamo “interpretati” da Berlino e Parigi.

E'la ragione per cui, altri soggetti privati come Ryan Air, hanno preso una posizione netta parlando addirittura di “biscotto” «tra il governo tedesco, Lufthansa e Air Berlin». L'obiettivo? Spingere perché la quasi fallita Air Berlin sia destinata a Lufthansa con un doppio risultato: eliminare con un tratto di penna eventuali concorrenti e aggirare le regole comunitarie sugli aiuti di Stato e la concorrenza.

Ufficialmente la compagnia irlandese si rivolge alla Commissione europea affinché blocchi sul nascere la trattativa, inoltre annuncia un ricorso da presentare a Bruxelles e presso le autorità federali. «Si tratta di un’insolvenza fittizia per permettere a Lufthansa di prendersi Air Berlin senza i debiti finendo per creare un monopolio che danneggerà i passeggeri con tariffe più alte», scrive Ryanair.

Il rischio concreto che si staglia all'indomani di questa notizia presenta l'icona di due colonne d'Ercole: da un lato la possibile creazione di un monopolio che danneggerà i passeggeri con tariffe più alte, così come recita il j'accuse di Ryanair e dall'altro l'idea che tutti i propositi sulle regole europee siano applicati, proprio da chi li impone con il pugno di ferro, solo a tratti. E'come la questione dei migranti: Italia e Grecia hanno portato in solitaria il peso dell'onda migratoria e i Paesi che avevano concordato il piano di distribuzione non lo hanno poi messo in pratica.

Fisiologico che, giorno dopo giorno, si gonfi sotto il tappeto quella montagna di euro polvere con nodi che andranno comunque sciolti se si vorrà dare un futuro agli Stati membri e ad un mercato. E l'esempio dei cantieri francesi e di Air Berlin non è una clava che qualche euroscettico sventola sgarbatamente, ma la realtà dei fatti che non va interpretata perché drammaticamente oggettiva (e sleale).

Insomma, le regole europee sono tarate all'occorrenza di qualcuno, più che con alla concorrenza di tutti. O è vero il contrario?

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