Il risiko dei Balcani continua: zampata Usa in Polonia


Nuove collaborazioni militari: la mossa di Trump, le tensioni Serbia-Kosovo e l'occhio silenzioso di Pechino


di Francesco De Palo
Categoria: Francesco De Palo
12/06/2019 alle ore 08:39



Più forze armate Usa sulla Vistola. Continua il risiko sul costone balcanico, dove i maggiori players mondiale stanno continuando a concnetrare sforzi ed influenze.

In Polonia si è ad un passo da un maggiore coinvolgimento americano, dopo la visita alla Casa Bianca del presidente Andrzej Duda che oggi dovrebbe siglare assieme a Donald Trump un accordo tecnico per accelerare le procedure.

Più truppe perché? Perché sui Balcani non si sta solo giocando la macropartita delle influenze, ma anche di quello straordinario vettore che si chiama dossier energetico, il vero dominus del prossimo cinquentennio.

Da lì transiteranno i nuovi volumi di gas che da Caucaso e Asia giungeranno in Europa, da lì si snoderanno nuove interlocuzioni pro Ue o contram, da lì si peseranno le ambizioni dei players esterni desiderosi di mostrare i muscoli (quasi tutti).

Un quadro a cui va sommato il dossier aperto alla voce Serbia-Kosovo: dopo la fuga in avanti di Pristina e l'amara constatazione di lady Pesc (Federica Mogherini a fine mandato) ecco la frammentazione sociale, prima che politica, ad essere muro di forte instabilità. Più in generale le influenze commerciali di Pechino e Mosca, si mescolano al rischio di contaminazioni militari come dimostra la pronuncia di un tribunale montenegrino contro alcuni 007 russi accusati di tentato golpe e il caso della Grande Albania.

Insomma, i Balcani oggi come ieri sono un pundo di snodo fondamentali dei destini europei e mediterranei, a cui però l'Italia sembra guardare con piglio svogliato. Non mancano le iniziative imprenditoriali, commerciali, diplomatiche: manca il polso politico di puntarvi con decisione.

 

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