Non sarà sufficiente l'occhio strizzato all'Olp al senatore Bernie Sanders per accaparrarsi la stragrande maggioranza dell'elettorato dem in vista delle primarie americane (le più affollate di sempre, con il sindaco De Blasio che corre per non vincere), che lo vedono distante da Joe Biden. Ma comunque ci sta provando, visto e considerato che il suo consigliere per la politica estera Matt Duss ha incontrato l'esponente palestinese Hanan Ashrawi per discutere dell'approccio “ostile dell'amministrazione Trump nella regione e delle sue politiche distruttive".
(LEGGI ANCHE: I SEGRETI DEL GIOVANE BIDEN PER IL 2020)
Prospettive di pace e inalienabili diritti alla libertà del popolo palestinese: questo c'è scritto nella nota congiunta, ma il tutto è connesso al rifiuto della domanda di visto per Ashrawi, membro del Comitato esecutivo dell'Olp che sui social ha scritto tutta la sua delusione perché gli Usa avevano detto no alla sua richiesta di visto. La versione dell'Olp è che Duss ha interloquito con Sanders proprio su questo punto, ma secondo quanto replicato sul Jerusalem Post dall'Ambasciata degli Stati Uniti "i documenti sui visti sono confidenziali secondo la legge statunitense, quindi non possiamo discutere i dettagli dei singoli casi di visto".
E allora dove sta il punto? C'è che l'esponente dell'Olp accusa Tel Aviv e Washington di voler bypassare la legge, firmando “accordi e applicando misure finanziarie punitive che mirano a minare la causa palestinese, ma tutti questi sforzi falliti sono destinati a fallire", ha detto. Ma di più c'è che Sanders ha imboccato la strada della vecchia contrapposizione tra rossi e neri per fare breccia nel suo possibile elettorato.
(LEGGI ANCHE: LA TATTICA DI BIDEN PER GAREGGIARE CONTRO TRUMP)
Infatti pochi giorni fa il New York Times ha riportato le posizioni di politica estera degli anni Ottanta di Bernie Sanders, che sosteneva convintamente i governi comunisti. Mentre nelle prime ore il senatore si era rifiutato di commentare, poi ha cambiato idea proclamandosi come fiero oppositore alla guerra e indisponibile a chiedere scusa per le sue opinioni.
Insomma, visto e considerato che sul terreno interno Sanders non riesce ad andare oltre una certa fetta di elettori (giovani, di sinistra e orientati all'ambientalismo), sta puntando a vecchi cliché per non arrivare già secondo alle primarie.
Ma con la piccola differenza che nel mezzo c'è stata la globalizzazione, la rivoluzione della rete e l'inizio del trumpismo.
twitter@ImpaginatoTw