Sveglia Abruzzo, i cinghiali ormai sono un'emergenza


Il caso Lodi insegna: ma perché serve sempre il morto prima di programmare seriamente attività e decisioni?


di Francesco De Palo
Categoria: Editoriale
03/01/2019 alle ore 11:42



All'Italia sciatta e credulona sevre sempre il morto prima di rimboccarsi le manice e ammettere che, sì, siamo in presenza di un'emergenza (l'ennesima) che la politica distratta e ignorante non sa gestire, né tantomeno prevenire.

Un branco di cinghiali mentre attraversava l’autostrada A1 ha provocato un incidente: il bilancio parla di un morto e di ben 10 feriti, in virtù di un tamponamento che ha coinvolto tre auto tra Lodi e Casalpusterlengo.

Un evento, tragico, che molte volte si è verificato anche in Abruzzo, con la protesta di sindaci e amministratori locali che mille e più volte hanno richiamato Regione e Ministero a prendere provvedimenti. Intendiamoci, qui nessuno chiede di abbattere con un bazooka centinaia di cinghiali: ma non si può neanche tollerare questa apatia dinanzi ad un fenomeno abbastanza prevedibile e scientificamente risolvibile.

(LEGGI ANCHE: CINGHIALE KILLER COLPISCE A PENNE)

Lo scorso agosto era stato il sindaco di Fossacesia a lanciare l'allarme per un fenomeno diventato ormai “un'emergenza continua, che si abbatte su residenti e aziende agricole ma che sembra non interessare poi tanto la Regione chiamata in causa da mesi”.

Tradotto in atti amministrativi, sarebbe utile il riconoscimento per i selecontrollori e alla polizia provinciale per il lavoro che svolgono per arginare il sovrappopolamento dei cinghiali. Gli episodi anche in Abruzzo sono stati parecchi, tutti a un passo dal morto.

(LEGGI ANCHE: I DANNI DEI CINGHIALI SECONDO COLDIRETTI)

Nel dicembre 2017 un cinghiale killer aveva colpito a Penne dove una guardia giurata dell'Ivri si era ribaltata con la propria auto per evitare il mastodontico animale che gli aveva tagliato la strada. Il 40enne era rimasto intrappolato nel veicolo per alcuni minuti prima di riuscire a tornare sulla strada e a dare l'allarme.

Qualche giorno prima a rischiare la vita era stato il sindaco di Orsogna che era riuscito a evitare grossi danni dall'impatto con un cinghiale di un quintale di peso. Si era abbattuto sull'auto di servizio del Comune ma per fortuna non aveva causato danni fisici. Montepara uscì illeso.

Alla politica, in fondo, si chiede il minimo: analizzare, programmare, agire. Con questo ordine.

 

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