Ue, meno euro per agricoltura e sud: in crisi "gli asini" come l'Abruzzo?


Dal nuovo bilancio stretta sull'Italia. Ma qui si rischia il crack dopo che già sui Fesr la Regione ha fatto la consueta magra figura


di Leone Protomastro
Categoria: ABRUZZO
03/05/2018 alle ore 09:50

Tag correlati: #abruzzo#impaginatoquotidiano#regione#ue

Più fondi per immigrazione e sicurezza, meno per Mezzogiorno e agricoltura. La pessima notizia che giunge dal bilancio Ue mette in crisi quelle regioni che già fino a ieri erano finite dietro la lavagna perché palesemente asine: non erano riuscite infatti a spendere in tempo e bene i fondi Ue.

Non manca in questa black list ovviamente l'Abruzzo. Lecito chiedersi: come farà la Regione ad andare avanti se già il passato è stato gravido di 7 in condotta?

(LEGGI ANCHE: FONDI UE, ABRUZZO MAGLIA NERA)

Premessa: sui fondi europei, l'Abruzzo (con Sicilia e Molise) conquista la maglia nera italiana. Secondo i dati della Commissione Ue ogni mese alcune regioni italiane perdono milioni di fondi di sviluppo e il tasso di spesa italiano dei fondi Fesr di sviluppo regionale risulta ancora fermo fra il 5 e il 7%, con l'Abruzzo che presenta percentuali vicine allo zero.

Da domani la musica cambierà, e in peggio. Il bilancio 2021-2027, già definito della discordia per via del caos prodotto dalla Brexit, presenta si più fondi per il dossier immigrazione (con la soddisfazione via tweet del ministro Padoan e, c'è da scommetterci, anche delle mafie pronte ad una nuova abbuffata) ma meno per altre due esigenze specifiche dello stivale: il comparto agricolo che rappresenta la naturale vocazione “industriale” e il Mezzogiorno ancora a secco di riforme strutturali.

(LEGGI ANCHE: FONDI UE, IL DISASTRO DI RIVIERA E D'ALFONSO)

Non solo un deriva pericolosa, visto e considerato che il "pacchetto migrazioni” così come concepito per la Turchia (che l'Ue paga per tenersi i profughi) qualcuno vorrebbe replicarlo in Italia. Ma anche illogico, visto che se c'è da tagliare è folle farlo nel settore agricolo.

Queste le colpe dell'Ue. Veniamo a quelle delle Regioni, dove l'incompetenza del passato potrebbe tramutarsi in fallimento certificato. Oppure, se adeguatamente controbilanciata, in cambiamento epocale visto che si vota in autunno.

Sarebbe questa la vera rivoluzione, altro che le promesse di qualche assessore...

 

twitter@ImpaginatoTw