Ombre, riscatti e fallimenti dietro il rimpasto al Comune di Pescara? Davvero il passo indietro dell'assessore Stefano Civitarese, dimessosi la settimana scorsa, è stato fisiologico e casuale? Oppure si sta insinuando il germe elettorale che tanto in Regione quando al Comune sarà il protagonista principale in questo anno?
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Punto di partenza le nuove caselle: all'urbanistica va Loredana Scotolati, mentre al posto di Civitarese ecco il vicesindaco Antonio Basioli, infine Giuliano Diodati riprende le vecchie deleghe di Bilancio, Finanza, Sport e Mobilità e e parla di “Pd con un piccolo problema” (anche se di piccolo ci sono solo i numeri ottenuti alle politiche dai dem).
Secondo il sindaco Alessandrini la mobilità “è una materia complicata da un punto di vista tecnico, ma anche della politica”, ha detto presentando le nuove deleghe, ma poi a parziale retromarcia ha precisato che “non significa che noi buttiamo al macero gli atti dell'assessore Civitarese, ma ci preoccupiamo di una mobilità che sia sostenibile anche dal punto di vista politico".
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Come dire che la toppa è peggio del buco, con due evidenze su tutte: Civitarese ha confermato ciò che non va della Giunta, ovvero la mancata collegialità e l'assenza di una programmazione ariosa e inclusiva. Che combinazione sono gli stessi difetti della leadership alla guida della Regione, ancora per poco.
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