Fondi per l'agricoltura, Zelli vs Regione Abruzzo: "Così stiamo perdendo la sfida dell'innovazione"


Azione politica boccia il PSR e lancia allarme sulle scelte della Giunta D'Alfonso


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
27/10/2017 alle ore 18:50

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“Oggi non possiamo che certificare il fallimento delle politiche agricole regionali. Chiediamo all'assessore al ramo, Dino Pepe, di abbandonare la politica del sensazionalismo, di ammettere le proprie responsabilità, le stesse che stanno conducendo l’intero comparto al collasso”. La denuncia è di Gianluca Zelli, titolare di Humangest, coordinatore regionale del movimento Azione Politica. Il riferimento è alla spesa dei fondi strutturali agricoli e, dunque, al Piano di Sviluppo Rurale della Regione Abruzzo. 

“Leggendo i dati pubblicati nel report della Rete Rurale Nazionale - Mipaaf (Ministero delle Politiche Agricole) – sottolinea Zelli - emerge che il livello di spesa certificato è pari al 5,75% del budget complessivo, ovvero circa 28 milioni su 475. Mentre i 23 bandi annunciati da Pepe per un totale di 193milioni restano sulla carta e ancora non riescono a incidere realmente sul territorio”.

Secondo il gruppo di lavoro su Agricoltura di Azione Politica, il PSR, così strutturato, paga un peccato originale, “tipico di una gestione asfittica e di organizzazione confusa, non tarate sulle reali esigenze dei nostri produttori”. Volendo superare le farraginose procedure burocratiche di accesso ai finanziamenti, infatti, “i produttori si scontrano con una realtà poco affine a un’azione immediata e dirimente delle gravi questioni di ripresa e rilancio dell’economia agricola”.

Zelli semplifica: “Pensiamo al Pacchetto Giovani, ossia fondi destinati ai giovani per insediarsi nel mondo agricolo. Il primo bando risale all’inizio del 2016. Oggi, a fine 2017, si dispone di una graduatoria provvisoria che fatica a diventare definitiva. Come se non bastasse, l'azienda eventualmente ammessa avrà 24 mesi per spendere il finanziamento e rendicontarlo. Ragionevolmente, dunque, a fine 2019, a un anno dalla scadenza del PSR. Quello sul sostegno ai giovani è solo il primo bando. Per gli esiti degli altri quanto dovremo aspettare?

La lentezza pachidermica della macchina burocratica della Regione - proseguono dal movimento - risiede nella mancanza di personale all’istruttoria delle domande che impone di ricorrere a figure esterne, nonostante l'alto numero di funzionari impiegati in Regione. All'inizio di questa legislatura si è operato per una ristrutturazione della macchina pubblica che ha portato a forti controversie, a riduzione del personale agricolo dirottato verso altre realtà, a forti attriti tra i dirigenti e il direttore del servizio, solo a titolo di esempio. I bandi, ancora, sono estremamente complessi nella compilazione. Infine, il malfunzionamento del portale SIAN dove presentare le domande, ha obbligato l'assessore a concedere proroghe su proroghe, facendo slittare di mesi la conclusione dei bandi e impedendo a molte aziende di inoltrare le richieste di contributo, con sicuri prossimi ricorsi al TAR che bloccheranno ancora di più i termini della spesa pubblica”.

L’ultima annotazione attiene alla scelta delle strategie e priorità di attuazione: alcune linee di finanziamento sarebbero, tutto sommato, avanti. “Tuttavia quello che più ci preoccupa, sono le azioni - che valgono circa il 60 % del Piano - che devono portare a una vera rivoluzione della nostra agricoltura, come le misure strutturali e quelle di sviluppo locale (Leader). Su questo punto l’Abruzzo si gioca la vera sfida di innovazione” è l’amara conclusione di Zelli.

 

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